
La città svizzera di Losanna è stata teatro di violenti disordini dopo la morte di un diciassettenne, Marvin M., un migrante di origine gambiana, avvenuta durante un inseguimento della polizia.
Secondo il quotidiano Neue Zürcher Zeitung, da domenica a martedì mattina la città è stata scossa da rivolte che hanno visto centinaia di giovani appiccare incendi, lanciare molotov, vandalizzare autobus e attaccare la polizia con pietre e fuochi d’artificio. La polizia è stata costretta a usare gas lacrimogeni, proiettili di gomma e idranti per disperdere la folla.
I fatti e le polemiche
La morte di Marvin M. è avvenuta domenica mattina, quando il giovane, in fuga dalla polizia su uno scooter presumibilmente rubato, ha perso il controllo del mezzo schiantandosi contro la porta di un garage. Sebbene la polizia abbia smentito un contatto diretto, la folla ha attribuito la responsabilità della tragedia alle forze dell’ordine.
Molti dei rivoltosi, secondo il rapporto, non erano residenti di Losanna, ma provenivano dalla vicina Ginevra. La città, già nota per il suo multiculturalismo con oltre il 40% della popolazione nata all’estero, è stata particolarmente vulnerabile a questo tipo di tensioni.
Tra le persone aggredite c’è stato anche Thibault Schaller, consigliere dell’Unione democratica di centro (UDC), che è stato preso di mira e picchiato da un gruppo di manifestanti. Schaller è riuscito a scappare senza ferite gravi grazie all’intervento della polizia.
Il precedente francese
Le rivolte di Losanna richiamano alla memoria i violenti disordini scoppiati in Francia nel 2023, dopo la morte di un adolescente di origini algerine in circostanze simili. Quella crisi aveva causato danni per centinaia di milioni di euro e aveva persino sconfinato in Svizzera, con scontri e atti di vandalismo proprio a Losanna.