
La società pubblica Elektroprivreda Republika Srpska (ERS) ha indetto una nuova gara d’appalto per servizi pubblicitari del valore stimato di 700.000 KM (circa 358.000 euro) IVA esclusa, pari a 819.000 KM IVA inclusa. Sebbene la cifra sia inferiore rispetto a contratti passati, solleva nuovamente interrogativi sulle priorità di spesa dell’azienda.
Secondo la documentazione, l’accordo quadro ha una durata di 12 mesi e le condizioni di gara sembrano restringere la cerchia dei potenziali offerenti. In particolare, la richiesta di una certa copertura digitale delle emittenti televisive favorisce di fatto le grandi case editrici, escludendo i media più piccoli e locali. L’agenzia Akta sottolinea il sospetto che il bando sia stato redatto per favorire determinati attori.
L’appalto non si limita alla semplice trasmissione di annunci, ma include anche il monitoraggio degli eventi e la produzione di contenuti rilevanti per l’azienda. Questo indica che la ERS sta finanziando non solo la propria pubblicità, ma anche la copertura mediatica delle proprie attività.
Contratti precedenti e controversie
Non è la prima volta che le spese pubblicitarie della ERS finiscono sotto i riflettori. Storicamente, l’azienda ha assegnato contratti milionari a poche società. Nel giugno 2024, la Xplode media doo Trebinje ha ottenuto un contratto da 950.000 KM (circa 486.000 euro) come unico offerente. L’anno precedente, la stessa azienda aveva ricevuto un appalto ancora più cospicuo, pari a 2,5 milioni di KM (circa 1,28 milioni di euro), per la pubblicità in occasione di vari eventi. È emerso che il proprietario della Xplode media è il fratello di un consigliere del partito SNSD.
Anche la testata giornalistica “Glas Srpske” ha beneficiato di ingenti finanziamenti, con due contratti da 750.000 KM (circa 384.000 euro) assegnati a gennaio 2024 e marzo 2023.
Un caso particolarmente eclatante risale al 2023, quando la società “Grudis” di Doboj, specializzata nella vendita di illuminazione, ha ottenuto un contratto da 6,4 milioni di KM (circa 3,27 milioni di euro) per servizi pubblicitari, sollevando forti perplessità sulla trasparenza dei criteri di selezione.
Questi episodi suggeriscono che ingenti fondi pubblici vengano regolarmente dirottati verso il settore dei media, sollevando dubbi sulla correttezza e la trasparenza delle procedure di gara.