
(AGENPARL) – Tue 26 August 2025 Irregolarità al Ruggi di Salerno, multa da 1.700 euro a Longanella:
Polichetti (Udc) esprime sdegno
Ancora una volta il nome dell’Azienda ospedaliera universitaria “San
Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno torna al centro di un caso
che scuote l’opinione pubblica: la pratica della contenzione fisica dei
pazienti, denunciata attraverso i social da una cittadina che ha
documentato la madre anziana legata al letto nel reparto di medicina
d’urgenza. Un episodio che si aggiunge a una lunga serie di segnalazioni,
in passato già portate alla ribalta da inchieste giornalistiche e che, a
distanza di tempo, sembrano non aver prodotto cambiamenti concreti.
Sulla vicenda interviene Mario Polichetti, responsabile del Dipartimento
nazionale Sanità dell’Udc, che denuncia con fermezza: “Non possiamo più
tollerare simili episodi. Legare i pazienti, soprattutto anziani e fragili,
è una barbarie che calpesta la dignità della persona e che non ha
giustificazioni cliniche se non in rarissimi casi eccezionali. La
contenzione fisica non è cura, ma abbandono mascherato da terapia”.
Polichetti sottolinea come la questione non possa essere ridotta a un
singolo caso: “Siamo di fronte a una prassi che sembra consolidata e che,
nonostante le denunce e i riflettori mediatici, continua indisturbata. Se
dopo i servizi televisivi e le indagini dei Nas la situazione è rimasta
immutata, significa che c’è una responsabilità gestionale e organizzativa
che non può più essere ignorata”.
L’appello è diretto al vertice dell’Azienda ospedaliera: “Chiediamo al
nuovo direttore generale un atto di coraggio: mettere fine a una pratica
disumana e avviare seriamente un percorso che privilegi la tutela dei
pazienti e il rispetto della loro dignità. Non servono giustificazioni di
facciata, servono provvedimenti chiari e immediati. Chi continua a legare
le persone ai letti deve essere richiamato alle proprie responsabilità”.
Il responsabile sanità dell’Udc conclude con un monito: “Un ospedale è un
luogo di cura, non un luogo di sofferenza aggiuntiva. Continueremo a
vigilare affinché nessun paziente debba più subire l’umiliazione di essere
immobilizzato come fosse un problema da gestire e non una persona da
assistere”.
IN ALLEGATO:
UNA FOTO DI MARIO POLICHETTI