
(AGENPARL) – Mon 25 August 2025 https://www.aduc.it/articolo/lotta+traffico+droghe+successi+routine+che+non_39712.php
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Lotta traffico droghe. Successi di routine che non cambiano nulla
Si è “conclusa” nel Regno Unito una delle “più complesse e durature operazioni di contrasto al traffico internazionale di stupefacenti”: un cittadino nigeriano, latitante da sette anni e condannato definitivamente a sei anni e sei mesi di reclusione in Italia, è stato arrestato. Lo fa sapere (1) la Procura generale di Perugia: operazione “Black Passenger” contro un’associazione criminale dedita al traffico di cocaina tra Nigeria e Italia, con spaccio essenzialmente tra Perugia e Padova. La Procura fa sapere che l’indagine era stata condotta con metodi investigativi avanzati e una rete di cooperazione internazionale (Interpol), con arresti anche in Francia.
Immaginiamo la soddisfazione diffusa, nel mondo giudiziale e politico.
Proprio come un film che, una volta terminato, la vicenda finisce lì e la vita continua come prima: attori, fan, produttori e spettatori. Messaggio e storia del film consumato. Avanti il prossimo.
Film che è la realtà giudiziale, economica, di ordine pubblico, sociale e culturale della vita di tutti i giorni.
Perché, pur se le indagini sono più raffinate, le pene più severe, i confini travalicati contro ogni fuga, non c’è nulla che possa evitare che lo stesso film si ripeta.
Non solo, ma i concorrenti di qualche altra regia sono contenti che questo film sia finito e che i criminali siano in gattabuia, perché così ci sarà più spazio per il film di loro produzione.
Si tratta di un’attività, quella contro il traffico e più in generale contro le droghe illegali, che gira su se stessa. Quando sembra che sia finita (e tutti credono che sia finita, anche se non ci credono..)… ecco che spunta un’altra gang o cartello che agisce peggio di quello precedente.
Il motivo base è che le droghe oggi illegali sono un prodotto che, nonostante pene terribili e campagne di dissuasione per il consumo, tutti (con rare eccezioni) non rifuggono da consumare. Per vari motivi individuali e sociali (tra cui ha posizione di pregio il piacere), ma che comunque sono consumate.
Per fare un paragone neanche tanto diverso: c’è più di una religione (quella preponderante in Italia, per esempio) che vieta il sesso prematrimoniale e senza procreazione e vieta contraccezione e aborto. Eppure, anche i dichiarati fedeli di questa religione fanno sesso al di fuori del matrimonio, senza procreare e con contraccezione e – pur se casi estremi – ricorrendo all’aborto.
Mentre nel caso del sesso, pur se solo da qualche decina d’anni, le leggi non impediscono di praticarlo e l’astenzione ludica è solo scelta individuale… nel caso delle droghe le leggi sanzionano i consumatori, criminalizzano i venditori di ogni tipo… e chi ne fa uso prosegue come se nulla fosse. Sembra una sorta de “il gioco ne vale la pena”.
A questa fotografia del consumatore, il legislatore non fa fede. Anzi. Aggrava la situazione, perché oltre ai problemi coi singoli consumatori aggiunge quelli che sono conseguenza del proibizionismo: sanitari, facile arricchimento di spacciatori e trafficanti, coinvolgimento e corruzione di istituzioni di vario livello, insicurezza e criminalità diffusa soprattutto nelle fasce più deboli del sistema economico (disoccupati, immigrati, etc).
Il problema dei problemi è che – tutti consapevoli di questo disastro – ci ritroviamo con episodi come quello odierno perugino. Che diventano medaglia e simbolo di efficienza. Come in un film, per l’appunto: che si esaurisce quando finisce la visione e il film, pur se fatto per bene e con buone dosi di realismo, non va oltre il suo consumo.
1 – https://www.aduc.it/notizia/droga+arrestato+uk+trafficante+ricercato+procura_141443.php
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
URL: http://www.aduc.it
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