
Un ex capitano dell’esercito ucraino, arrestato in Italia, sarebbe coinvolto nel sabotaggio dei gasdotti Nord Stream.
Secondo il Wall Street Journal, l’uomo ucraino arrestato in Italia e sospettato di essere coinvolto nel sabotaggio dei gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2 è un capitano in pensione dell’esercito ucraino ed ex membro dei servizi di sicurezza ucraini (SBU).
L’uomo, identificato come Sergey K., avrebbe in passato comandato un’unità specializzata in difesa aerea all’interno dell’SBU. L’arresto, avvenuto a Rimini su mandato di arresto europeo emesso dalla Germania, lo vede accusato di complicità nell’organizzazione del sabotaggio avvenuto a settembre 2022.
Le autorità italiane sono ora tenute a estradare il sospettato in Germania, dove rischia una pena che potrebbe arrivare fino a 15 anni di carcere.
Il sabotaggio, avvenuto il 26 settembre 2022, ha causato danni ingenti a tre delle quattro linee dei due gasdotti, che corrono sul fondo del Mar Baltico. All’epoca, il gasdotto Nord Stream 2 non era ancora entrato in funzione. La Russia, per bocca del Ministro degli Esteri Sergej Lavrov, ha accusato gli Stati Uniti di essere coinvolti nel sabotaggio e ha avviato un’indagine per atto di terrorismo internazionale.