
(AGENPARL) – Wed 20 August 2025 *M5S Terni: “La Regione marcia verso la rivoluzione della gestione dei
rifiuti mentre l’assessore Cardinali vuole bruciare tutta la monnezza
dell’Umbria a Terni”*
Ha ragione l’assessore Sergio Cardinali quando sostiene che l’inceneritore
di Terni non è stato realizzato né autorizzato da Stefano Bandecchi e
nemmeno dalla precedente giunta regionale. E’ infatti stato autorizzato da
quelle precedenti ancora, a sostegno delle quali lo stesso Cardinali si era
candidato. Peccato che se c’è una persona che ha il potere di chiudere un
impianto come l’inceneritore Acea che brucia pulper di cartiera è proprio
il sindaco di Terni, non certo un assessore regionale, in mancanza tra
l’altro di violazioni prescrittive dell’AIA. Tra le fantasiose quanto
improbabili soluzioni proposte dall’assessore allo sviluppo economico
ricordiamo la Centrale Edison o il nucleare di quarta generazione. Non
ricordiamo, invece, una posizione chiara del Comune di Terni in merito alla
vicenda Bioter. Contrariamente a quanto affermato dal vicesindaco
Corridore, che si sarebbe dovuto legare davanti all’impianto se non fossero
riusciti a chiuderlo, il Comune non ha ancora raccolto l’appello
dell’assessore regionale De Luca a costituirsi a fianco della Regione nel
ricorso al Consiglio di Stato.
La soluzione ecologicamente sostenibile al problema dei rifiuti la Regione
l’ha trovata, senza ambiguità e senza compromessi con il passato. Grazie
alla visione della Giunta regionale e dell’assessore De Luca, l’Umbria sarà
la prima regione in Italia a chiudere il ciclo dei rifiuti con il riciclo
senza ricorrere né all’ampliamento delle discariche esistenti né alla
costruzione di nuovi inceneritori, riducendo i costi di gestione dei
rifiuti per famiglie e imprese e aprendo nuove prospettive occupazionali
sul territorio. Con la tecnologia Waste-to-Hydrogen (WtH2) processo di
riciclo che permette il massimo recupero di materia anche dall’ultima
frazione, la frazione non riciclabile dei rifiuti viene trasformata in
idrogeno, gas industriali e sabbia circolare da impiegare nell’edilizia e
nei cementifici. In questo modo anche ciò che oggi finirebbe in discarica
viene recuperato.
Tutto questo a valle dello sviluppo intensivo delle politiche di
prevenzione, dell’implementazione gestionale e impiantistica della raccolta
differenziata spinta che a livello regionale dal 68% è possibile portare in
pochi anni al 75% (mentre i rifiuti residui ammontano a circa 80 mila
tonnellate l’anno, troppo pochi per giustificare impianti di incenerimento
da 400 mila tonnellate) e dell’implementazione del trattamento meccanico
biologico a freddo sul modello veneto. Una filiera che può attrarre
investimenti e creare nuova occupazione sul territorio, intrecciandosi con
le strategie nazionali di decarbonizzazione e con il Green Deal europeo. Un
passaggio epocale dall’economia dello smaltimento a quella circolare, con
benefici ambientali ed economici per l’intera regione. Dall’uso
dell’idrogeno nei trasporti pubblici, con autobus e treni a emissioni zero,
fino alla sua applicazione nelle industrie energivore. Per le famiglie
umbre bollette più leggere e servizi più efficienti. Per le imprese non più
scarti, ma materia prima che rientra nei processi produttivi.
*Gruppo territoriale Movimento 5 Stelle Terni*