
Migliaia di persone si sono radunate giovedì a Zagabria per assistere alla grande parata militare che ha segnato il trentesimo anniversario della vittoria croata nella guerra d’indipendenza, con cui nel 1995 vennero riconquistati i territori occupati dai serbi. L’evento ha visto la partecipazione di 3.400 tra militari, forze di polizia, squadre di soccorso e veterani, ed è stato accompagnato da spettacolari sorvoli di jet Rafale francesi, simbolo del passaggio della Croazia da tecnologia militare orientale a quella occidentale.
Parallelamente, unità navali della Marina croata hanno compiuto manovre dimostrative nel porto di Spalato, sul Mar Adriatico. Il primo ministro Andrej Plenković ha sottolineato come il Paese si sia pienamente integrato negli standard NATO ed europei, essendo membro dell’Alleanza Atlantica dal 2009 e dell’Unione Europea dal 2013.
La parata ha commemorato l’Operazione Tempesta dell’agosto 1995, offensiva militare decisiva con cui la Croazia riprese il controllo dei territori ribelli a maggioranza serba. Quell’azione provocò l’esodo di circa 200.000 serbi, lasciando una profonda ferita nei rapporti con la Serbia, che ancora oggi definisce l’evento una tragedia nazionale. Belgrado organizzerà una propria cerimonia in memoria delle vittime serbe e ha consigliato ai propri cittadini di evitare viaggi in Croazia all’inizio di agosto.
L’analista politico Žarko Puhovski ha spiegato che l’evento ha un doppio significato: rafforzare il consenso interno per l’aumento della spesa militare, alla luce delle crescenti tensioni in Europa dopo l’invasione russa dell’Ucraina, e inviare un messaggio di forza nella regione balcanica. “È uno spettacolo per mostrare muscoli, parte della più ampia tendenza alla militarizzazione in Europa”, ha dichiarato Puhovski.
La Croazia è tra i 18 Paesi dell’UE che hanno chiesto accesso al programma SAFE (Security Action for Europe), un fondo da 150 miliardi di euro creato per rafforzare la difesa comune europea, anche in risposta al progressivo disimpegno degli Stati Uniti sotto la presidenza Trump. Zagabria intende richiedere fino a 1,8 miliardi di euro per potenziare ulteriormente le proprie capacità militari.
Il rafforzamento delle difese nazionali e il rinnovato protagonismo militare si inseriscono nel clima di preoccupazione generalizzato in Europa. Diversi alleati temono che, in caso di vittoria russa in Ucraina, Vladimir Putin possa minacciare altri Paesi dell’area.