
(AGENPARL) – Fri 01 August 2025 *Comunicato Stampa*
*Superati i 10 giorni di sciopero degli straordinari in Poste Italiane
proclamato da Slc Cgil e UilPoste*
*Slc Cgil Veneto: “Inevitabili disagi per gli utenti destinati a durare
fino al 19 agosto, data in cui terminerà lo sciopero delle prestazioni
straordinarie ed aggiuntive dei nostri iscritti”*
“Eravamo consapevoli di creare disagi per la clientela ed in effetti ci
sono state segnalate diverse proteste, anche se contenute, in diversi
uffici postali della città e provincia, in particolare di quegli utenti che
si trovavano ancora all’interno delle strutture al momento del termine
dell’orario di lavoro. Se in passato, chi era già all’interno trovava il
personale disponibile al servizio anche se aveva terminato il proprio
turno, ora con il blocco delle prestazioni straordinarie ed aggiuntive
questo non accade più e chi è rimasto in attesa può averlo fatto per
niente. E questo naturalmente genera spesso delle inevitabili e
comprensibili proteste. Stesso discorso per quel che riguarda la consegna
della corrispondenza, destinata a subire inesorabili ritardi venendo a
mancare chi sostituisce i portalettere in malattia o in ferie. E le cose
andranno avanti così fino al 19 agosto, data in cui terminerà la protesta.
Per il momento”.
Allarga le braccia, Stefano Gallo, funzionario della Slc Cgil Veneto
davanti agli inevitabili disagi creati dalla mobilitazione, consistente
nello sciopero delle prestazioni straordinarie ed aggiuntive, proclamata
dal 21 luglio al 19 agosto, a livello nazionale, da Slc Cgil e UilPoste che
sta avendo in suoi riflessi anche nel nostro territorio.
“Era impossibile – dice il funzionario della Slc Cgil – non protestare
davanti all’atteggiamento di Poste Italiane che rifiuta di avere un dialogo
con noi e la Uil su tutta una serie di problemi strutturali che si
riflettono inevitabilmente sul servizio reso alla cittadinanza.
Innanzitutto denunciamo la grave carenza di organico che colpisce, in modo
particolare, il settore del recapito, dove il peso del servizio grava
sempre più su un numero insufficiente di operatori, costretti a ritmi
insostenibili per garantire un minimo standard di consegna. Inoltre, stando
anche alle ultime indiscrezioni, pare che subiranno pure una riduzione
della compensazione AGCOM, per l’espletamento di quello che è considerato
un servizio universale. Si tratta di un fatto estremamente grave perché ciò
significa mettere a rischio parecchi posti di lavoro”.
“A tutto questo – prosegue Stefano Gallo – si aggiunge la parallela e
continua carenza di personale agli sportelli, dove chi opera è soggetto,
quotidianamente, a continue trasferte. Su questo tema, come Slc Cgil,
avevamo chiesto un limite massimo mensile ma Poste Italiane ci ha ignorato
dicendoci che non ci sono problemi. Invece, le richieste di intervento
restano inevase, mentre il personale continua a sopportare il peso di una
riorganizzazione sempre più squilibrata e penalizzante. Come se non
bastasse, gravissima è anche la mancanza di fornitura dei Dispositivi di
Protezione Individuale (DPI), una cosa inaccettabile in un contesto in cui
la sicurezza dovrebbe essere la priorità assoluta. E così accade che
diverse lavoratrici e lavoratori siano spesso costretti a operare senza le
dotazioni minime previste, esponendosi a rischi evitabili e
ingiustificabili. E a peggiorare il quadro generale, si somma la carenza
delle condizioni minime di sicurezza nei centri di lavoro, spesso
trascurati sotto il profilo dell’igiene, della manutenzione e del benessere
organizzativo. Qui a Padova, un pessimo esempio in questo senso è
rappresentato dal Centro di Smistamento (CS) dove continua la cronica
mancanza di preposti aziendali e i pochi rimasti devono sobbarcarsi tutte
le incombenze aziendali, date da una mala gestione”.
“Per cui – conclude Stefano Gallo – ci scusiamo per i disagi della protesta
con gli utenti ma non potevamo più accettare che chi lavora venga
quotidianamente spremuto, continuamente ignorato nelle sue necessità e poi
messo da parte, senza tanti complimenti. Noi non chiediamo privilegi,
vogliamo solo rispetto, sicurezza e dignità. Sia per chi lavora, sia per
chi accede ai servizi. In poche parole: per tutti”.