
(AGENPARL) – Thu 10 July 2025 DIREZIONE COMUNICAZIONE E IMMAGINE
UFFICIO STAMPA
MIC – Misery Index Confcommercio
Una valutazione macroeconomica del disagio sociale
A giugno 2025, secondo le prime stime, il MIC sale a 10,8, quattro decimi in più su maggio, portandosi ai massimi dell’ultimo anno.
Il dato è sintesi di un aumento dell’inflazione per i beni e i servizi ad alta frequenza d’acquisto (2,1%) e di una stabilizzazione della disoccupazione estesa al 7,3%.
Il perdurare di dinamiche inflazionistiche moderate e la tenuta del mercato del lavoro dovrebbero favorire, anche nei mesi estivi, il permanere dell’indicatore sui livelli attuali che, seppure in peggioramento, si conferma su valori relativamente contenuti. Fondati timori permangono per la fase autunnale, qualora dovesse indebolirsi il mercato del lavoro.
Il MIC di giugno 2025 aumenta a 10,8, quattro decimi in più su maggio. La stima riflette l’aumento (2,1% dall’1,5% di aprile) dell’inflazione per i beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto, e la stabilizzazione al 7,3% del tasso di disoccupazione esteso (tab. 1). Sul versante del mercato del lavoro è attesa, a giugno, una invarianza degli occupati associata a una marginale riduzione del numero dei disoccupati. Queste dinamiche dovrebbero portare a una stabilizzazione del tasso di disoccupazione ufficiale al 6,5%. Nello stesso mese si stima un contenuto aumento, in termini congiunturali, delle unità di lavoro standard (Ula) destagionalizzate, attualmente in CIG e comunque interessate dalle diverse forme d’integrazione salariale. Il combinarsi di queste dinamiche lascerebbe il tasso di disoccupazione esteso al 7,3%.
Secondo le stime provvisorie a giugno 2025 l’inflazione dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto è salita al 2,1%. L’aumento dell’ultimo mese, su cui pesa anche un effetto base, riflette l’incremento dei prezzi sia degli alimentari, sia dei carburanti. Il confronto con l’estate del 2024, un periodo in cui l’inflazione dei beni e servizi acquistati con maggior frequenza dalle famiglie aveva conosciuto una fase di rapido rientro, potrebbe determinare nei prossimi mesi moderati movimenti che non dovrebbero, tuttavia, modificare la tendenza a una sostanziale stabilizzazione dei prezzi.
In considerazione delle scarse modifiche attese sul versante dell’inflazione e dell’occupazione l’area del disagio sociale dovrebbe permanere anche in estate sui valori attuali, relativamente contenuti nonostante la revisione del tasso di disoccupazione effettuata dall’Istat abbia determinato un rialzo dell’indicatore per la prima parte del 2025. Qualche timore permane per la ripresa autunnale. Il persistere di molteplici elementi d’incertezza a livello internazionale e le difficoltà delle famiglie di tradurre gli aumenti di reddito in maggiori consumi rischia di compromettere le possibilità di una moderata crescita anche nell’ultima parte dell’anno rendendo più complicato sia il raggiungimento di una variazione del Pil dello 0,8% nel 2025, sia la tenuta del mercato del lavoro.
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Tabella 1: Prezzi, disoccupazione e Misery Index Confcommercio (MIC) in Italia
anno disoccupazione ufficiale (%) disoccupazione estesa (%) * Δ% prezzi-alta frequenza di acquisto MIC*
2007 6,2 6,9 2,9 10,8
2013 12,3 15,1 1,6 20,3
2019 9,9 11,2 0,8 14,7
2020 9,3 13,8 0,2 17,6
2022 8,1 9,2 7,3 16,9
2023 7,7 8,5 6,7 15,7
2024 6,6 7,2 2,0 10,6
2025-I trim 6,3 7,0 1,9 10,3
2025-II trim 6,4 7,2 1,7 10,3
2024-Settembre 6,2 6,8 0,5 9,0
2024-Ottobre 6,1 6,7 1,0 9,2
2024-Novembre 6,0 6,7 1,6 9,6
2024-Dicembre 6,4 7,1 1,7 10,2
2025-Gennaio 6,4 7,1 2,0 10,5
2025-Febbraio 6,1 6,8 1,9 10,0
2025-Marzo 6,3 7,0 1,9 10,3
2025-Aprile 6,1 6,9 1,6 9,9
2025-Maggio 6,5 7,3 1,5 10,4
2025-Giugno 6,5 7,3 2,1 10,8