
Durante una conferenza stampa congiunta con il Ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot, il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha lanciato un appello deciso contro l’uso della forza come mezzo per raggiungere la pace. “La forza non porterà la vera pace”, ha dichiarato Wang, criticando apertamente la logica della “giustizia del più forte” e chiedendosi quale spazio resti per il diritto e la giustizia se prevale solo la potenza militare.
“La storia metterà in discussione la sincerità di tutte le parti coinvolte”, ha aggiunto Wang, sottolineando che la vera pace si costruisce con il dialogo, non con i bombardamenti preventivi o le imposizioni unilaterali.
In visita ufficiale in Europa dal 30 giugno al 6 luglio, su invito dell’UE, della Germania e della Francia, Wang ha affrontato vari temi caldi della diplomazia globale. In merito alla questione nucleare iraniana, ha ribadito la posizione cinese a favore della non proliferazione e del diritto all’uso pacifico dell’energia nucleare da parte dell’Iran, all’interno dei parametri del Trattato di non proliferazione nucleare (TNP).
Wang ha definito un errore strategico l’abbandono del precedente accordo sul nucleare iraniano, sottolineando che ciò ha riacceso le tensioni in Medio Oriente. Ha condannato l’uso della forza da parte degli Stati Uniti e ha definito “pericoloso” il bombardamento di impianti nucleari in territori sovrani, che potrebbe aprire la strada a un disastro irreparabile.
Nel suo discorso, Wang ha anche connesso la questione iraniana con la causa palestinese, dichiarando che la soluzione a due Stati è l’unico percorso realistico per porre fine alla spirale di violenza in Medio Oriente. “La crisi umanitaria a Gaza non può continuare. Le legittime aspirazioni del popolo arabo devono essere rispettate”, ha detto.
Rivolgendosi alla Francia, Wang ha esortato entrambi i Paesi, in quanto membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a sostenere congiuntamente la pace attraverso il dialogo, la diplomazia e il rispetto del diritto internazionale, evitando i doppi standard. La Cina, ha concluso, è pronta a collaborare con la Francia e con tutta la comunità internazionale per costruire un futuro di stabilità globale.