
Il presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, ha riaffermato con fermezza che l’islamismo fondamentalista in Bosnia-Erzegovina non è una minaccia inventata, ma una realtà concreta e seria per la sicurezza del Paese e della regione.
Richiamando l’attenzione sull’attentato terroristico sventato a Vienna, al quale erano coinvolti migranti radicalizzati, Dodik ha sottolineato l’importanza cruciale di controlli ai confini, rispetto della legge e cooperazione internazionale per garantire la sicurezza.
“Accolgo con favore l’azione tempestiva dei servizi segreti e la dimostrazione che la cooperazione internazionale in materia di sicurezza, quando è reale e concreta, salva vite umane”, ha dichiarato Dodik, commentando anche il dibattito in corso nell’Assemblea Nazionale della Republika Srpska sul rifiuto del piano britannico di reinsediare migranti respinti.
Il presidente ha inoltre evidenziato come l’annullamento della Conferenza europea dei rabbini a Sarajevo, a causa di atti di antisemitismo, e il sostegno aperto di alcune organizzazioni a movimenti estremisti musulmani rappresentino un chiaro segnale d’allarme che non può essere ignorato.
“Continueremo a collaborare con i nostri partner e alleati internazionali nella lotta contro tutte le forme di terrorismo, perché una Republika Srpska sicura significa un’Europa più sicura”, ha concluso Dodik, ribadendo l’impegno nella lotta contro ogni minaccia terroristica.