
La Missione di supporto delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) ha espresso seria preoccupazione per le recenti manifestazioni svoltesi nei pressi della sua sede centrale a Tripoli e per le dichiarazioni di alcuni esponenti politici che, secondo l’ONU, avrebbero alimentato tensioni e incoraggiato atti ostili contro il suo quartier generale.
In un comunicato rilasciato giovedì, l’UNSMIL ha ribadito il proprio sostegno al diritto alla libertà di espressione e di riunione pacifica, valori fondamentali in qualsiasi percorso democratico. Tuttavia, la Missione ha richiamato l’attenzione sulla necessità di mantenere la natura pacifica delle proteste, evitando ogni forma di violenza o azione al di fuori dei limiti previsti dalla legge.
Le tensioni sono esplose martedì, quando un gruppo di manifestanti si è radunato davanti al complesso delle Nazioni Unite, chiedendo la fine del periodo di transizione politica e l’organizzazione di elezioni nazionali. Secondo fonti e video diffusi sui social media, alcuni manifestanti avrebbero forzato uno dei cancelli esterni della sede, intensificando l’allarme per la sicurezza.
L’UNSMIL ha confermato di aver accolto una delegazione di manifestanti, riconosciuta come espressione del “Comitato per il dialogo nazionale nella regione occidentale”. La delegazione, secondo quanto riferito, ha denunciato il peggioramento della situazione politica ed economica nel Paese, invocando un cambiamento attraverso gli organi legislativi esistenti e l’adozione di un calendario politico chiaro che porti a elezioni nazionali.
Nel suo comunicato, l’ONU ha rinnovato l’appello a tutte le parti coinvolte affinché rispettino l’integrità delle strutture, del personale e dei beni delle Nazioni Unite, sottolineando che gli sviluppi in corso sono oggetto di monitoraggio costante.
La vicenda riflette la crescente frustrazione di ampi settori della società libica nei confronti di un processo politico percepito come stagnante e lontano dalle esigenze della popolazione. L’UNSMIL ha riaffermato la sua disponibilità a mantenere aperto il dialogo con tutti i settori della società libica, ribadendo il proprio impegno verso una soluzione inclusiva, sostenibile e guidata dagli stessi libici.
