
(AGENPARL) – Thu 26 June 2025 CNEL APPROVA DOCUMENTO DI OSSERVAZIONI E PROPOSTE SU RIGENERAZIONE E RIPOPOLAMENTO DELLE AREE INTERNE
Il CNEL lancia un appello per trasformare le aree interne italiane in motori di sviluppo sostenibile, sociale ed economico, approvando un articolato documento di Osservazioni e Proposte nel quale vengono individuate misure concrete per invertire i processi di spopolamento, fragilità e marginalizzazione che colpiscono oltre 4.000 Comuni italiani, abitati da più di 13 milioni di persone. Il documento, a cui l’Assemblea ha dato il via libera nella seduta odierna, ha come focus un nuovo modello di sviluppo basato su servizi di cittadinanza, agricoltura giovane e sostenibile, infrastrutture efficienti, digitalizzazione, fiscalità agevolata, rilancio delle imprese locali e valorizzazione del capitale naturale, culturale e sociale. Particolare attenzione è posta al ricambio generazionale nel settore agricolo, al sostegno alle cooperative di comunità, alla nascita di nuove attività imprenditoriali e all’integrazione dei fondi PNRR con le strategie locali. Tra le priorità: rafforzare la capacità amministrativa degli enti locali; favorire la nascita di Comunità Energetiche Rinnovabili; sviluppare una sanità di prossimità e un welfare personalizzato; promuovere formazione e ricerca universitaria legata ai territori. Il testo, che rappresenta la base per un futuro Disegno di legge d’iniziativa CNEL, propone l’adozione di una ‘clausola sociale’ per incentivare chi decide di vivere, lavorare e investire nelle aree interne.
AREE INTERNE. RISSO (CNEL): RILANCIO CON COINVOLGIMENTO ISTITUZIONI, SOCIETÀ CIVILE E CORPI INTERMEDI
“Le aree interne – ha dichiarato il vicepresidente del CNEL Claudio Risso, in qualità di relatore sul documento di Osservazioni e Proposte approvato oggi dall’Assemblea – sono ricche di cultura, storia, tradizione. Sono un pezzo importante del nostro Paese, circa il 60% del territorio italiano, che ha in sé grandi potenzialità di crescita e anche l’opportunità di una maggiore sostenibilità ambientale. Purtroppo, queste aree nel corso del tempo hanno subito processi di marginalizzazione, di desertificazione dei servizi, di spopolamento e abbandono, determinando impoverimento complessivo, degrado ambientale e problemi occupazionali. I costi sociali di tutto ciò ricadono sull’intero Paese. Per questo il CNEL ha posto un’attenzione particolare al rafforzamento degli interventi dedicati alle aree interne, con l’obiettivo di contribuire al loro rilancio attraverso azioni di sistema che coinvolgano istituzioni, attori locali, società civile e corpi intermedi”.
AREE INTERNE. IL PERCORSO AVVIATO DAL CNEL
Il tema delle aree interne è da tempo all’attenzione del CNEL e rappresenta un aspetto centrale del programma di attività della XI Consiliatura. Il documento di Osservazioni e Proposte approvato oggi dall’Assemblea è il frutto, in particolare, di un vasto e approfondito lavoro di ascolto e di analisi svolto dal Gruppo di Lavoro “Rigenerazione e ripopolamento delle aree territoriali marginali”, coordinato dal consigliere Massimo Giuntoli. Questa attenzione ricomprende anche altri ambiti posti al centro dell’attenzione nel programma CNEL, collegati alla dimensione dello sviluppo locale, come quello delle periferie e della rigenerazione urbana o quello della desertificazione dei servizi. Alla base c’è la consapevolezza che solo la valorizzazione del ruolo dei corpi intermedi, il coinvolgimento della società civile e il protagonismo delle forze sociali, economiche e del volontariato, potrà garantire l’avvio di una strategia globale per il rilancio dei territori marginali.
AREE INTERNE. GIUNTOLI (CNEL): SERVE UN NUOVO PARADIGMA
“All’interno del tema delle aree interne – ha affermato il consigliere Massimo Giuntoli, relatore sul documento di Osservazioni e Proposte approvato oggi dall’Assemblea – ci sono tantissimi aspetti. C’è veramente una multidisciplinarietà completa. Il documento che abbiamo elaborato è in realtà un documento aperto, che vuole avviare un percorso di riflessione ad ampio raggio. Siamo partiti da un paradigma di fondo. A livello europeo per definire le aree interne si usa il concetto della distanza. Noi capovolgiamo questo punto di vista e indichiamo le aree interne come contesti con fenomeni di esclusione economica e sociale e non semplicemente delle aree caratterizzate da una qualche distanza dalle zone urbane. La prossimità è oggi uno dei temi più importanti in Italia, che non può riguardare solo le periferie urbane ma anche queste zone territoriali marginali dove vive una parte rilevate del Paese. Questa è una grande sfida”.