
(AGENPARL) – Thu 26 June 2025 PROCURA DELLA REPUBBLICA
presso il Tribunale di Firenze
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Oggetto: comunicato stampa.
Il Procuratore della Repubblica
rilevato che sussiste un pubblico interesse alla conoscenza dei fatti, stante la loro
rilevanza pubblica:
comunica
questa mattina militari del R.O.S. Carabinieri di Firenze hanno dato esecuzione
all’ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari nei confronti
dell’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, indagato per il delitto di cui agli artt. 110,
318, 321 c.p. quale corruttore di Ilaria Bugetti, Sindaco dimissionario del Comune di
Prato.
Il GIP, nel provvedimento di applicazione della misura, ha ritenuto la sussistenza dei
gravi indizi di colpevolezza per il reato di corruzione nei confronti di Riccardo Matteini
Bresci e Ilaria Bugetti, riconoscendo tutti gli episodi contestati dalla Procura della
Repubblica e affermando che il Sindaco di Prato si è uniformata alle richieste
dell’imprenditore in ragione del rapporto di amicizia e gratitudine che aveva verso il
medesimo a causa dei benefici ricevuti nel corso degli anni.
Nei confronti del solo imprenditore, il GIP, nell’applicare la misura, ha riconosciuto la
sussistenza del pericolo di reiterazione del reato affermando la tendenza dell’indagato
a utilizzare le persone che ricoprono cariche pubbliche e che possono operare in suo
favore piegando così ai suoi interessi la loro funzione.
Il GIP ha rigettato, invece, la richiesta di applicazione della misura cautelare avanzata
da questa Procura nei confronti del Sindaco di Prato, Ilaria Bugetti.
La mancata applicazione della misura cautelare non discende dall’assenza dei gravi
indizi di colpevolezza, riconosciuti dal Giudice, ma dal venir meno delle esigenze
cautelari in seguito alle dimissioni dell’indagata dalla carica di primo cittadino di Prato.
Secondo il Gip, infatti, sebbene le dimissioni saranno irrevocabili solo dopo il termine
Enti Locali), non può dubitarsi della serietà delle medesime. Le dimissioni, a dire del
GIP, fanno venir meno il pericolo di reiterazione del reato che sarebbe stato immanente
se l’indagata avesse mantenuto la carica pubblica, avendo la stessa, per anni, adottato
un comportamento penalmente rilevante.
Alla Segreteria per la trasmissione agli organi di informazione.
Firenze 26 giugno 2025.
Il Procuratore della Repubblica
Filippo Spiezia