
(AGENPARL) – Mon 23 June 2025 GUARDIA DI FINANZA
Comando Provinciale Caltanissetta
COMUNICATO STAMPA
23/06/2025
GdiF CALTANISSETTA: LOTTA ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA. MAXI SEQUESTRO DI
CIRCA 50 MILIONI DI EURO NEL SETTORE ITTICO A GELA: COINVOLTE SOCIETÀ
OPERANTI IN ITALIA E MAROCCO.
La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Caltanissetta ha dato esecuzione a un provvedimento di
sequestro di beni (di I grado), emesso dal Tribunale di Caltanissetta – Sezione Misure di Prevenzione, su
proposta formulata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, nei confronti di CATANIA
Emanuele, intesto Antonino, imprenditore gelese storicamente attivo nel settore della pesca e della
commercializzazione di prodotti ittici, anche su scala internazionale.
Il provvedimento, eseguito dai militari del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caltanissetta
con il supporto operativo del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Palermo, ha riguardato
un patrimonio del valore complessivo di circa 50 milioni di euro, costituito da oltre 40 immobili, veicoli, conti
correnti bancari, quote societarie, unità navali (pescherecci) e compendi aziendali, con sedi e ramificazioni
operative in Italia e Marocco.
Il sequestro trae origine da approfonditi accertamenti patrimoniali eseguiti ex art. 19 del D.Lgs. 159/2011 – su
delega della locale Procura – che hanno riguardato 45 soggetti tra persone fisiche e giuridiche, ricostruendo un
imponente reticolo societario e familiare, nonché una sperequazione evidente tra redditi dichiarati e incremento
patrimoniale osservato nel periodo 1985-2022.
Emanuele CATANIA è soggetto coinvolto e condannato in via definitiva per associazione mafiosa per avere
fatto parte sin dai primi degli anni ‘90 dell’organizzazione criminale di stampo mafioso denominata cosa nostra
operante a Gela e segnatamente, della famiglia Rinzivillo, articolazione territoriale della suddetta associazione,
avente al vertice i fratelli Rinzivillo Antonio, Crocifisso e Salvatore.
Inizialmente il CATANIA è stato assolto in primo grado dal Tribunale di Gela che ha restituito i beni sottoposti a
sequestro penale. La Procura di Caltanissetta ha poi impugnato l’assoluzione dinnanzi alla Corte di Appello di
Caltanissetta che lo ha riconosciuto colpevole del delitto di associazione di stampo mafioso, pronuncia
Si è in particolare accertato che il Catania, imprenditore gelese operante nel commercio ittico, è stato soggetto di
riferimento per l’organizzazione mafiosa ed in particolare per il reggente della stessa Rinzivillo Salvatore,
avendo egli offerto supporto per favorire l’infiltrazione nel tessuto economico legale di attività con le quali
riciclare proventi illeciti ed operando anche in condizioni di favore grazie alla “persuasione” mafiosa in grado di
alterare le regole della concorrenza di mercato.
In particolare il Rinzivillo per favorire l’infiltrazione mafiosa nell’economia legale, chiedeva proprio a Catania
Emanuele disponibilità per dar corso al commercio nel settore ittico nell’ambito del più ampio progetto
sviluppato, insieme ad altri imprenditori gelesi operanti nel mercato ittico, di estensione del commercio dal
Marocco, paese ove il Guttadauro già operava e ove il Catania acquisiva il controllo della società Gastronomia
Napoletana, società di diritto marocchino, di cui assumeva il ruolo sia di socio che di amministratore unico.
Dato particolarmente significativo è il fatto che le indagini hanno acclarato come sia l’ingerenza nei settori
economici uno degli aspetti che più ha attirato gli appetiti dell’organizzazione mafiosa: in particolare proprio il
settore nel quale ha operato Catania Emanuele ovvero il settore ittico siciliano, il quale è risultato essere gestito,
in massima parte, solo dai mafiosi che imponevano le loro forniture di pesce, monopolizzando praticamente il
mercato.
Le dichiarazioni convergenti di numerosi collaboratori di giustizia hanno descritto, sin dagli anni ’80, rapporti
fondati su reciproci obblighi e vantaggi illeciti tra CATANIA Emanuele e la consorteria mafiosa gelese.
Nell’ambito dell’operazione “Terra Nuova 2” (p.p. 473/2003 R.G.N.R.), le dichiarazioni dei collaboratori hanno
delineato il profilo di CATANIA Emanuele come uomo di fiducia di Antonio RINZIVILLO, il quale avrebbe
investito i proventi dell’attività illecita di traffico di stupefacenti nelle attività economiche dei fratelli CATANIA.