
Le borse asiatiche hanno mostrato oggi un andamento misto, con cali in Giappone e Australia, ma segnali positivi da Cina e Corea del Sud.
L’indice MSCI Asia-Pacifico (escluso il Giappone) ha segnato un lieve aumento dello 0,1%, ma resta indirizzato verso una perdita settimanale dell’1%.
In Giappone, il Nikkei è arretrato dello 0,2%, influenzato dai nuovi dati sull’inflazione: l’indice core ha raggiunto il livello più alto degli ultimi due anni, alimentando le aspettative di un nuovo rialzo dei tassi da parte della Banca del Giappone.
In Cina, l’indice dei principali titoli azionari è salito dello 0,3%, mentre a Hong Kong l’Hang Seng ha guadagnato lo 0,5% in scia alla decisione della Banca Popolare Cinese di mantenere invariati i tassi di interesse, in linea con le previsioni.
A sorprendere è stato il mercato azionario sudcoreano, che ha guadagnato l’1,1%, superando per la prima volta dal 2022 la soglia dei 3.000 punti. A trainare l’entusiasmo degli investitori è stato l’annuncio di un piano di spesa di stimolo economico da parte del presidente neo-eletto Lee Jae-myung.
