
(AGENPARL) – Thu 19 June 2025 *Conferenza Stato-Regioni, la Regione Umbria esprime parere negativo sul
Piano di qualità dell’aria. Non accolte le richieste su metalli pesanti e
bonus sostituzione caldaie*
(Aun) – Perugia, 19 giugno 2025 – La Regione Umbria ha espresso parere
negativo sullo schema del Piano di azione per il miglioramento della
qualità dell’aria richiesto in vista della conferenza unificata in
programma oggi, giovedì 19 giugno, su temi di fondamentale importanza per
l’ambiente e la sostenibilità.
Il parere negativo sul decreto legge n.131 del 16 settembre 2024
convertito con modificazioni sullo schema del “Piano di azione per il
miglioramento della qualità dell’aria” nella sua formulazione attuale è
stato motivato dall’assessorato regionale all’ambiente dal mancato
recepimento di quanto segnalato e richiesto dalla Regione circa il mancato
stanziamento di risorse per quelle Regioni che sono state oggetto della
procedura d’infrazione 2014/2147 e che, seppur oggi non in mora, presentano
criticità strutturali che espongono con assoluta certezza a nuovi
procedimenti di infrazione.
A gennaio 2025 era stata evidenziata l’assenza di misure aggiuntive
specifiche per la riduzione delle emissioni industriali, con particolare
riferimento al rispetto dei valori obiettivo per i metalli pesanti,
chiedendo che venisse tenuto conto delle specificità della città di Terni,
secondo sito industriale in Europa per concentrazione di nichel in
atmosfera. Tale richiesta non è stata recepita.
Nell’ambito del riscaldamento civile, si evidenzia la mancata
introduzione di incentivi per la sostituzione dei generatori di calore a
biomassa con prestazioni emissive inferiori alle 4 stelle nei Comuni
oggetto di infrazione o con superamenti persistenti dei limiti di PM10. Una
tematica più volte sottoposta all’attenzione della Giunta regionale da
parte dell’Assemblea Legislativa e su cui si è registrata un’alta
attenzione da parte dell’intera comunità regionale.
Ulteriormente, il Piano “continua a non garantire un quadro finanziario
solido e sufficiente per l’attuazione delle misure previste, tra l’altro le
osservazioni già espresse dalla Ragioneria dello Stato e dal Ministero
dell’Economia e delle Finanze circa la sostenibilità finanziaria del Piano
hanno già determinato rinvii e persistono come elemento di incertezza,
impedendo una compiuta valutazione da parte delle Regioni”.