
(AGENPARL) – Wed 18 June 2025 La presidente Proietti è intervenuta con una informativa sul problema
carceri prima ancora di discutere i vari punti iscritti all’ordine del
giorno della seduta odierna dell’Assemblea legislativa: in Aula una
Proposta di risoluzione della maggioranza che verrà approfondita in
commissione
(Acs) Perugia, 18 giugno 2025 – In apertura dei lavori odierni, la
presidente dell’Esecutivo regionale Stefania Proietti ha anteposto alla
trattazione dei temi all’ordine del giorno una sua informativa sul problema
delle carceri umbre, volendo coinvolgere tutta l’Assemblea legislativa in
un’azione politica che possa portare alla soluzione delle gravi criticità
sempre presenti e che negli ultimi giorni hanno causato rivolte e incidenti.
La consigliera del Partito democratico Maria Grazia Proietti ha presentato
una proposta di risoluzione concernente “Interventi urgenti per affrontare
l’emergenza carceraria negli istituti penitenziari umbri” e su tale atto
si è verificata una convergenza di interessi anche da parte dei consiglieri
di opposizione che hanno chiesto di rinviare l’atto in Commissione ove
poterlo approfondire e discutere unitamente alla mozione proposta
precedentemente sempre sul problema carceri. Proposta accolta.
“Vorrei coinvolgere tutta l’Assemblea legislativa – ha detto Stefania
Proietti – sulle problematiche emerse nei giorni scorsi in alcuni istituti
penitenziari umbri, anche con episodi di violenza e disordini, provocati sia
dalla situazione di grave sovraffollamento delle carceri umbre che dalla
carenza di personale, non solo quello preposto alla sicurezza, ma anche
quello sanitario, oltre al problema atavico di una edilizia carceraria
vetusta. Dalla relazione del Garante delle persone detenute, inviata alla
competente Commissione consiliare e a tutti i consiglieri regionali, emergono
dati che preoccupano molto: a Terni vi sono oltre 600 detenuti per 422 posti
assegnati; a Perugia la popolazione carceraria fa segnare un più 40 per
cento su quanto previsto. Per il carcere di Spoleto, dopo gli episodi di
violenza fra detenuti e nei confronti della polizia penitenziaria, ho inviato
una lettera al Ministro Nordio e ieri ho parlato con il suo capo di gabinetto
della situazione molto particolare che l’Umbria, in modo anomalo rispetto
alle altre strutture carcerarie italiane, si trova a subire: negli istituti
umbri si trovano due terzi di detenuti provenienti da altre regioni, una
situazione che non sarebbe rilevante se l’attività ricettiva avesse
capacità adeguate. Il 10% dei reclusi deve scontare l’ergastolo, una
percentuale doppia rispetto alle altre carceri italiane. Molti detenuti hanno
gravi problemi di natura psichiatrica o malattie gravi. Permanendo questa
situazione potrebbero verificarsi ulteriori episodi di violenza. Importante
la riassegnazione del Provveditorato carcerario all’Umbria, ma ne
sollecitiamo la piena attuazione per poter risolvere i tanti problemi che
gravano sulle nostre strutture. Restano presenti gli effetti dei
trasferimenti di detenuti dalle carceri toscane, che impegnano tantissimo il
personale nella gestione dei gravi problemi dovuti alle malattie mentali.
Come Regione siamo competenti su ciò che riguarda il sistema sanitario, non
possiamo girarci dall’altra parte, è una situazione che riguarda 1593
persone e tutti gli operatori, per cui chiedo la partecipazione di tutti su
questa problematica”.
INTERVENTI
Maria Grazia Proietti (Pd) “Ringrazio la Presidente per avere portato in
Aula la discussione sulle carceri su cui ho elaborato una proposta di
risoluzione per mettere in campo interventi urgenti per affrontare
l’emergenza. Anche quello del Provveditorato umbro, ancora non operativo.
Tanti i problemi nei nostri istituti, sovraffollamento e criticità dal punto
di vista sanitario ma anche altre problematiche quotidiane da affrontare,
come la mancanza d’acqua, a causa di un guasto, nel carcere di Terni, con
aumento esponenziale dei disagi. L’Umbria non può essere la soluzione dei
problemi di altre Regioni. Con la proposta di risoluzione intendiamo
sollecitare il Governo affinché proceda all’immediata attivazione del
Provveditorato umbro per l’amministrazione penitenziaria; l’adozione di
misure straordinarie per ridurre il sovraffollamento, anche attraverso il
trasferimento di detenuti in altre strutture; incrementare il personale di
polizia penitenziaria; ammodernare gli impianti idrici e di climatizzazione
nelle carceri; istituire un tavolo permanente di monitoraggio della
situazione carceraria con l’ausilio del Garante regionale per le persone
detenute, dei sindacati di polizia penitenziaria e delle direzioni
carcerarie; risorse straordinarie per affrontare l’emergenza psichiatrica
nelle carceri; relazione trimestrale all’Assemblea legislativa sulla
situazione”.
Laura Pernazza (FI): “Ringrazio la presidente Proietti per avere portato
all’attenzione dell’Aula questo argomento che come Forza Italia abbiamo
da tempo attenzionato, facendo anche nelle carceri di Terni e Perugia come
nelle altre carceri italiane. Devo però segnalare che la proposta di
risoluzione tende a evidenziare responsabilità del governo ma sottace su
competenze della Giunta e del Consiglio. Le nostre competenze non sono solo
sugli aspetti sanitari ma anche sui percorsi di reinserimento nella società
civile dei detenuti. Quando escono spesso non solo hanno problemi a trovare
lavoro ma a volta non hanno neanche più una casa dove andare, finendo per
tornare a delinquere. È compito nostro intervenire anche su questo. Dovremmo
fare in modo di attivare corsi di formazione, percorsi di studi per
conseguire un diploma, una abilitazione professionale, sulla scia di quanto
fa, ad esempio l’Ipsia di Terni, con i corsi per saldatori, figura peraltro
molto richiesta. Mi piacerebbe che nel testo ci fosse un impegno proprio
della Giunta regionale, quello di attivare percorsi professionali e corsi di
studio. Altri aspetti da prendere in esame in chiave reinserimento possono
essere quelli relativi a sgravi fiscali per chi assume persone che hanno
avuto un percorso carcerario, in modo da rendere più agevole l’assunzione
di chi esce dal carcere. Chi esce dal carcere deve avere un percorso per
tornare alla vita normale, non a delinquere. Anche il problema droga non è
trattato adeguatamente nelle strutture carcerarie. A livello psichiatrico
serve una relazione medica che attesti l’esistenza di una problematica
mentale ma il costo della stessa è a carico delle famiglie che spesso non
hanno risorse”.
Francesco Filipponi (PD): “Ringrazio la Presidente per la sensibilità
dimostrata sul problema carceri e per aver portato la questione in Aula.
Mancano gli spazi e, come si è visto, perfino l’acqua in questi giorni. A
Terni sono arrivati più agenti ma, ad oggi, sono ancora insufficienti per
garantire la sicurezza necessaria. Anche Spoleto fa i conti col sovrannumero,
e abbiamo visto gli incendi e la rivolta dei detenuti. Consideriamo anche che
due terzi dei detenuti non sono umbri e non hanno commesso reati in Umbria.
Occorre fermare i trasferimenti nelle nostre carceri ed è necessaria
l’attivazione del Provveditorato carcerario dell’Umbria”.
Stefano Lisci (PD) “Occorre dare segnali che possano far diminuire la
tensione. A Spoleto la situazione è veramente drammatica, c’è un clima di
tensione costante che può sfociare in quello che è successo ultimamente. Si
passa il cerino acceso di mano in mano ma i problemi vanno risolti. Anche
piccoli segnali possono essere una svolta sia per i reclusi che per il
personale addetto. Occorre promuovere azioni che possano dare segnali
importanti. Il 90 per cento dei detenuti fa uso di psicofarmaci, anche per
questo sarà più difficile reinserirsi nella società. Servono investimenti
importanti perché la carenza di personale è cronica, il Ministero dia un
segnale importante”.
Luca Simonetti (M5s): “Il personale sanitario spesso fa da cuscinetto fra i
reclusi e il personale preposto alla sicurezza. Il 30 per cento delle persone
ristrette in carcere ha una dipendenza. Non ci sono percorsi nè strutture in
grado di accompagnare queste criticità. Non parlo solo delle Rems. Manca una
rete adeguata di servizi, auspico che nel nuovo Piano sanitario ci sia la
possibilità di affrontare questi nodi e riuscire a evitare il
sovraffollamento”.
Fabio Barcaioli (assessore regionale): “Argomento molto delicato, giuste
anche le considerazioni espresse dal consigliere Laura Pernazza. Esprimo
anzitutto la solidarietà della Giunta alla guardia carceraria che è stata
colpita. Nella informativa della presidente si parla del provveditorato,
questo è un passaggio importante, anche se non risolverà tutto. La
popolazione carceraria viene da fuori regione, per la stragrande maggioranza.
Stiamo mettendo in campo progetti come AMA ES, sulle attività esterne e AMA
DE per quelle interne al carcere, poi lavori con le cooperative, lavori di
cucina, ma i problemi non mancano, nonostante la buona volontà: la sera i
detenuti che potrebbero rientrare, se lavorano, a mezzanotte, non possono
lavorare perché dalle 19 alle 24 non c’è più personale sufficiente. É
un problema che arriva a riguardare la legge sulla casa, perché ci sono
detenuti che potrebbero dormire fuori ma non ci sono appartamenti
disponibili. Modificando la legge, con l’Ater possiamo fare progetti per
dare questa disponibilità, nell’ottica del reinserimento nella società.
Altro tema quello degli sgravi fiscali per le aziende che danno lavoro a
queste persone. Una riflessione va fatta anche sul Decreto sicurezza, che
aumenta le pene ma non aumenta i posti di detenzione e il personale
carcerario rischia di scoppiare fra qualche anno. Quest’ultimo è argomento
divisivo che non abbiamo incluso nell’atto ma è importante confrontarsi
con la realtà delle situazioni. In ultimo una considerazione sul progetto
REINS, presentato al Ministero, che riguarda il reinserimento delle persone.
Abbiamo presentato un bel progetto, ma l’80 per cento dei fondi andava alla
Toscana e il restante 20 per cento all’Umbria; siamo riusciti a ottenere il
50% ciascuno. Io e la presidente Bistocchi siamo stati in visita al carcere
di Perugia per il progetto dello spettacolo teatrale con le detenute. Abbiamo
trovato una temperatura insopportabile. Nel carcere ogni cella ha un
ventilatore, con diverse persone all’interno e il sole di questi giorni che
rende la vita molto difficile, intervenire è segno di civiltà”.
Matteo Giambartolomei (FDI): “questo argomento è molto sentito da tutti
noi. La carenza di personale è uno dei problemi e richiede un’attenzione
particolare. Nel precedente Consiglio regionale la mozione Proietti-Lisci era
su questa direzione, l’atto è stato rinviato in commissione. Oggi
chiediamo che entrambi gli atti possano essere inviati in Commissione e poi
tornare in Aula dopo gli approfondimenti”.
Donatella Tesei (Lega): “Sono meravigliata per l’atto presentato stamani,
auspicavamo che la mozione precedente fosse subito calendarizzata in
commissione e ci troviamo un altro atto. Mi auguro che si possa proseguire
nella fase di approfondimento. Il provveditorato lo abbiamo riportato in
Umbria. I detenuti problematici vengono sistematicamente mandati in Umbria e
finiscono a Terni e Spoleto, per questo è necessario intervenire. Ragionare
insieme e trovare soluzioni che possano essere sottoposte al governo”. PG
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80388