
Il 12 giugno 2025 la redazione della rivista Terra e Vita ha pubblicato i dati sull’attività operativa del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari (CUFA) dei Carabinieri per l’anno 2024. I risultati sono stati illustrati dal Generale di Corpo d’Armata Fabrizio Parrulli al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
I numeri resi noti raccontano un’Italia “virtuosa”, in cui i controlli effettuati dalle forze dell’ordine superano di gran lunga il numero degli illeciti penali e amministrativi riscontrati. Una notizia che sembra rassicurante per i consumatori e per l’opinione pubblica.
Tuttavia, restano numerosi interrogativi sulla reale efficacia del sistema sanzionatorio e sull’efficienza dell’intero iter di gestione degli illeciti. La domanda è chiara:
I controllori sono altrettanto virtuosi nel far rispettare le conseguenze degli illeciti accertati?
Le domande sono lecite e rilevanti:
- Quante delle persone deferite all’Autorità Giudiziaria vengono effettivamente processate e condannate?
- Quante delle sanzioni amministrative vengono davvero incassate dallo Stato?
Nel caso delle violazioni in materia di CITES (specie protette), EUTR (legno illegale), e FLEGT (commercio legale del legname), se l’ordinanza di ingiunzione di pagamento non viene emessa entro cinque anni dalla commissione del fatto, l’illecito si estingue e la sanzione non è più esigibile. Questo termine perentorio rischia di vanificare il lavoro investigativo svolto, se l’autorità amministrativa – spesso lo stesso ufficiale dell’Arma – non agisce con tempestività e rigore.
La questione non è passata inosservata. La Corte dei Conti ha già acceso i riflettori su queste lacune gestionali, che possono comportare perdite economiche significative per lo Stato e compromettere la credibilità del sistema dei controlli.
In sintesi, i numeri del CUFA possono raccontare un sistema efficiente sul piano del controllo, ma è il sistema delle sanzioni a dover dimostrare la sua reale efficacia, altrimenti la legalità rischia di restare sulla carta.
Lo dichiara Unforced in una nota.
