
(AGENPARL) – Fri 06 June 2025 Cia-Agricoltori: su carenza idrica una strategia europea
Tutte le aree agricole del Sud necessitano di maggiori apporti idrici in
occasione della grande campagna di prodotti ortofrutticoli ma devono fare i
conti con le esigue riserve disponibili e con le conseguenze delle
temperature africane, che specie nella valle del Bradano accelerano il
fenomeno dell’evapotraspirazione, riducendo ulteriormente la disponibilità
d’acqua. In Basilicata, in una settimana, si è registrata una riduzione dei
volumi negli invasi pari a 3,57 milioni di metri cubi; rimangono 271,5
milioni di mc, cioè quasi 46 milioni in meno dello scorso anno. In questo
scenario la comunicazione di una strategia europea per la resilienza idrica
da parte della Commissione è un’azione positiva che Cia-Agricoltori
aspettava da anni e pone l’acqua in cima all’agenda politica Ue.
Al centro dell’iniziativa della Commissione c’è l’obiettivo, non
vincolante, di migliorare l’efficienza del 10% al 2030 e di dare piena
attuazione alle leggi esistenti, come la Direttiva quadro sulle acque.
Tuttavia – rileva la Cia – manca una visione strategica per l’agricoltura,
che viene chiamata alla doppia sfida di ridurre l’impatto sull’acqua in
termini di qualità e quantità. Inoltre, la comunicazione non definisce una
strategia comune che dia il via a quelle politiche infrastrutturali
necessarie al comparto, partendo dalla messa in sicurezza delle aree più
esposte al rischio di alluvione o siccità. E, soprattutto,
non prevede nuove risorse Ue dedicate per investimenti e infrastrutture
idriche sostenibili, come viene da anni richiesto dall’organizzazione.
Cia ricorda che l’Italia vive nell’obsolescenza delle infrastrutture
idriche, per il 60% vecchie di 30 anni, con capacità di contenimento
all’11%, mentre Spagna e altri Paesi Ue sono al 35%. Se questa era
un’occasione storica per avviare una governance dell’idrosfera per 420
milioni di cittadini europei, occorre ora implementare la strategia con
finanziamenti mirati per la resilienza idrica, al fine di modernizzare le
infrastrutture, promuovere una gestione sostenibile delle risorse e creare
soluzioni basate su tecnologie innovative.
Un altro tema chiave è il riuso dell’acqua. Attualmente, solo il 2,4% delle
acque reflue viene riutilizzato nell’UE, con una grande variabilità: si va
da zero all’80%, a seconda del paese. La Commissione si impegna a
promuovere il riuso sicuro nell’agricoltura, nell’industria e nella
produzione energetica, fornendo orientamenti e supporto tecnico. La
normativa sul riuso dell’acqua sarà riesaminata nel 2028. Anche le perdite
nella rete pubblica, responsabili di gran parte dello spreco idrico (la
fornitura pubblica incide per il 13% dei consumi totali), saranno
affrontate attraverso strumenti digitali come il monitoraggio in tempo
reale e sistemi predittivi di manutenzione.
Per Cia tre gli obiettivi principali:* ripristinare e proteggere il ciclo
dell’acqua* come base per un approvvigionamento idrico sostenibile; *costruire
un’economia basata sull’uso intelligente dell’acqua insieme ai cittadini e
agli attori economici*, in primo luogo gli agricoltori, in modo da
sostenere la competitività dell’Ue, attrarre investitori e avere un settore
idrico europeo fiorente; *garantire acqua pulita e servizi
igienico-sanitari accessibili a tutti*, responsabilizzando i cittadini
sulla resilienza idrica.
*In tutto il mondo “i disastri legati all’acqua hanno causato lo
sfollamento di 40 milioni di persone e danni per oltre 480 miliardi di euro
nel 2024”*. La Strategia riconosce che “non esiste una soluzione unica per
tutti” per via di differenti disponibilità idriche e vulnerabilità allo
stress idrico”. Tuttavia, la Strategia dovrebbe aiutare “a migliorare la
gestione dei propri corpi idrici, contrastare la scarsità e rafforzare il
vantaggio competitivo e innovativo del settore idrico”.