
(AGENPARL) – Mon 26 May 2025 Dopo 7 anni di GDPR la difesa della privacy è ancora una sfida aperta
Nonostante oltre 2.500 sanzioni per un ammontare di più di 6 miliardi di euro, a sette anni
dall’introduzione del Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali la privacy resta
ancora un miraggio. Opposizioni a telemarketing e rifiuto dei cookie non bastano a evitare di
essere vessati da chiamate promozionali e tracciati online. Incontro alla Camera per fare il
bilancio del GDPR. Presentazione del nuovo libro “Smetti di farti spiare, difendi la tua privacy”
edito da Mondadori Università
Roma, 26 maggio 2025 – Il 25 maggio 2018 entrava in vigore il GDPR con la promessa di portare
maggiori tutele per i cittadini e pesanti sanzioni per i trasgressori, ma se in 7 anni le autorità per la
protezione dei dati europee hanno inflitto 2.560 multe per un ammontare complessivo di oltre 6
miliardi di euro, la privacy resta però ancora un miraggio.
Infatti, mai come oggi è stato così difficile proteggere la propria privacy, e anche gli sforzi individuali
dei cittadini sono spesso vanificati da risultati frustranti, come osserva Nicola Bernardi, presidente di
Federprivacy:
“Anche se ci iscriviamo al Registro Pubblico delle Opposizioni, nella maggior parte dei casi continuiamo
purtroppo a essere tartassati dai call center, e anche se quando navighiamo su internet rifiutiamo tutti
i cookie continuiamo ugualmente a essere tracciati online e vessati da pubblicità personalizzata che
spesso è più fastidiosa che utile” – spiega Bernardi – “Se non verranno introdotte soluzioni più efficaci
di quelle adottate finora, con l’intelligenza artificiale la situazione è destinata solo a peggiorare, e la
difesa della privacy diventerà sempre più una battaglia personale.”
Nonostante quello alla privacy sia uno dei diritti fondamentali dei cittadini dell’Unione Europea, non c’è
quindi da stupirsi se oggi molte persone si sono rassegnate ad essere tracciate e spiate in ogni loro
attività quotidiana.