
(AGENPARL) – Tue 20 May 2025 GUIDA CNEL SU IL SOLE 24 ORE – “IL LAVORO CHE CAMBIA. A 55 ANNI DALLO STATUTO DEI LAVORATORI”
Le principali evidenze sugli andamenti del mercato del lavoro.
LAVORO. CNEL: NEL 2024 CRESCITA OCCUPATI +1,5%
Nel 2024 il mercato del lavoro italiano ha confermato una tendenza positiva, pur in un contesto di modesta crescita economica. Mentre, infatti, il numero degli occupati è aumentato dell’1,5%, raggiungendo il livello di 24 milioni, il PIL non ha avuto un aumento dello stesso tenore. È quanto rende noto il CNEL nella guida ‘Il lavoro che cambia. A 55 anni dallo Statuto dei lavoratori’, oggi in edicola con il Sole 24 Ore. Nonostante l’andamento positivo, persistono squilibri a livello territoriale, di genere e anagrafici. Ancora rilevanti criticità soprattutto con riferimento all’occupazione femminile e giovanile, che sono tra le più basse in Europa, ai tassi di lavoro sommerso tra i più alti, all’occupazione della componente vulnerabile del mercato del lavoro, in particolare delle persone con disabilità.
LAVORO. CNEL: IN CAMPANIA E CALABRIA I TASSI DI OCCUPAZIONE PIÙ BASSI
La crescita dell’occupazione nel 2024 vede le Regioni del Centro-Nord che superano la media nazionale, con punte vicine al 70% nel Nord-Est. Al contrario, Campania (45,4%) e Calabria (44,8%) mostrano i tassi più bassi, con uno scarto di circa 29 punti percentuali rispetto alla provincia autonoma di Bolzano. Tuttavia, il Sud registra un aumento del tasso di occupazione pari a +1,1% rispetto al 2023. Tra le Regioni si segnala un incremento rilevante per il Piemonte (+1,9%) e la Toscana (+1,6%). Lo rivela il CNEL nella guida ‘Il lavoro che cambia. A 55 anni dallo Statuto dei lavoratori’, uscita oggi con il Sole 24 Ore.
LAVORO. CNEL: MAGGIORI DIFFICOLTÀ OCCUPAZIONALI PER I GIOVANI (15-34 ANNI)
Sul piano anagrafico – spiega il CNEL nella guida ‘Il lavoro che cambia. A 55 anni dallo Statuto dei lavoratori’ – emerge una sofferenza del tasso di occupazione per i giovani nella fascia di età 15-34 (-1,0%), pari al 44,8%, in rapporto alle altre fasce. Per i 35-49enni, infatti, si attesta al 77,3% (+0,2%), mentre per i 50-64enni raggiunge il 65,3%, con una crescita significativa di +1,3% su base annua.
LAVORO. CNEL: NEL 2024 LIVELLO DISOCCUPAZIONE ECCEZIONALMENTE BASSO
In parallelo all’aumento del tasso di occupazione, si registra per il 2024 – si legge nella guida CNEL ‘Il lavoro che cambia. A 55 anni dallo Statuto dei lavoratori’ – la diminuzione di quello di disoccupazione, che in riferimento alla fascia d’età 15-74 anni scende al 6,1%, livello eccezionalmente basso, con una riduzione dell’1,5% rispetto al 2023. Il miglioramento interessa tutte le macro-variabili: genere, età, livello di istruzione e area geografica. Le contrazioni più marcate si registrano al Sud (-2,9%), a fronte di un calo dell’1,6% al Centro e dello 0,6% al Nord.
LAVORO. CNEL: PARTICOLARMENTE RILEVANTE LA COMPONENTE FEMMINILE DELL’INATTIVITÀ
Nel 2024 il tasso di inattività della popolazione tra i 15 e i 64 anni – evidenzia il CNEL nella guida ‘Il lavoro che cambia. A 55 anni dallo Statuto dei lavoratori’ – si attesta al 33,5% nel quarto trimestre, in crescita di +0,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. In termini assoluti, il numero di inattivi è di circa 12,47 milioni (+3,2% in un anno). Particolarmente rilevante è la componente femminile dell’inattività: le donne inattive tra i 15 e i 64 anni sono oltre 7,8 milioni (63,5% del totale). Le cause sono prevalentemente da ricercare nelle responsabilità familiari che pesano maggiormente sulle donne, con le madri in coppia che rappresentano la quota più numerosa (38,6%), seguite dalle figlie inserite in percorsi di studio (33,5%) e dalle donne in coppia senza figli (14,8%). Peraltro, da anni è stabile al 20% il numero di donne che lascia il lavoro dopo la prima gravidanza.
LAVORO. CNEL: ANCORA NOTEVOLI LE DISTANZE CON LA MEDIA UE
Sebbene a livello Italia emergano segnali confortanti relativi ai tassi di occupazione e di attività, sono ancora notevoli le distanze con la media Ue. L’andamento del tasso di occupazione (15-74 anni) – si legge nella guida CNEL ‘Il lavoro che cambia. A 55 anni dallo Statuto dei lavoratori’ – fa emergere una differenza del -7,6% rispetto all’Unione europea. Più marcato è il differenziale sul tasso di attività, pari al -8,1%. Quanto al tasso di disoccupazione, il confronto con la media europea mostra margini di miglioramento. Il divario nel 2024 si riduce allo 0,1%. Viceversa, in relazione al tasso di inattività c’è uno scarto di 8,1%, in crescita rispetto all’anno precedente (6,3%).
LAVORO. CNEL: 1,34 MILIONI DI NEET, MA NUMERI IN CALO
Nel 2024 i NEET, i giovani in età compresa tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in un percorso di formazione, sono in Italia circa 1,34 milioni. Si tratta – afferma il CNEL nella guida ‘Il lavoro che cambia. A 55 anni dallo Statuto dei lavoratori’ – di un numero elevato, fra i più alti in Europa che, tuttavia, registra una riduzione (-4,8%) rispetto all’anno precedente. Il fenomeno si verifica nelle regioni del Sud con un’incidenza più che doppia rispetto a quelle del Nord. Il numero dei NEET rimane elevato al Sud anche fra i laureati, con il 17,7% contro il 12,7% del Centro e il 7,9% del Nord.
LAVORO. CNEL: SU OCCUPAZIONE GIOVANILE PESA BASSA PARTECIPAZIONE AD ATTIVITÀ FORMATIVE
L’occupazione giovanile – sottolinea il CNEL nella guida ‘Il lavoro che cambia. A 55 anni dallo Statuto dei lavoratori’ – deve leggersi necessariamente anche in relazione a quanto avviene sul fronte della formazione. Nel 2024 in Italia il 31% di chi ha tra 18 e 24 anni non risulta coinvolto in attività formative, a fronte di una percentuale del 17% in Francia, 14,9% in Spagna e 10,5% in Germania. Tra l’altro, una delle forme di inserimento nel mercato del lavoro più frequente per i giovani, cioè il tirocinio extracurriculare, risulta in calo nei primi tre trimestri del 2024 del 4,7% rispetto ai primi tre trimestri del 2023.