
I dati economici deboli negli Stati Uniti rafforzano le previsioni di una politica monetaria più accomodante. L’euro e lo yen ne approfittano.
New York – Il dollaro statunitense ha chiuso in calo oggi, in scia al rallentamento dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA, mentre crescono le aspettative di un possibile taglio dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve entro la fine dell’anno.
La debolezza della valuta americana è stata innescata da dati macroeconomici deludenti pubblicati questa settimana, che hanno rafforzato le ipotesi di un allentamento della politica monetaria da parte della banca centrale. I rendimenti obbligazionari, in calo, hanno ridotto l’attrattiva relativa del dollaro rispetto ad altre valute principali.
All’inizio della settimana, i mercati avevano reagito positivamente a una tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina, che aveva sostenuto momentaneamente il dollaro. Tuttavia, secondo quanto riportato dalla CNN, lo slancio si è esaurito rapidamente e il mercato valutario è tornato a un andamento laterale.
Tra i movimenti più significativi nel mercato dei cambi, si segnala il calo del dollaro nei confronti del won sudcoreano, dopo notizie su colloqui tra Washington e Seul sul tasso di cambio dollaro-won. Il won ha guadagnato terreno per il secondo giorno consecutivo. Anche il dollaro taiwanese ha mostrato un rafforzamento, con un cambio registrato a 1.390 won, in rialzo dello 0,4%.
Nel mercato delle valute principali:
- L’euro è salito dello 0,26% a 1,2130 dollari;
- La sterlina britannica è aumentata dello 0,14% a 1,3325 dollari;
- Il dollaro/yen giapponese è sceso dello 0,33% a 145,30, nonostante la pubblicazione di dati deboli sulla crescita economica giapponese.
L’indice del dollaro (DXY), che misura il biglietto verde contro un paniere di sei valute principali, è sceso dello 0,2% a 100,57, ma resta comunque in territorio positivo per la settimana, grazie al precedente balzo dell’1,3%.
Gli investitori rimangono in attesa di ulteriori segnali dalla Federal Reserve e dai prossimi dati economici per capire se il trend di indebolimento del dollaro proseguirà nei prossimi mesi.