
(AGENPARL) – Fri 16 May 2025 Sono già diciotto gli psicologi di base attivi in Toscana e presto
diventeranno ventuno
La sperimentazione è passata da sette a venti sedi distribuite in tutte le
province
Scritto da Walter Fortini, venerdì 16 maggio 2025
Gli psicologi di base in Toscana raddoppiano, anzi quasi triplicano: da
otto che erano a settembre a ventuno, di cui diciotto già in servizio. Ma
aumentano anche le sedi a cui rivolgersi, da sette a venti, distribuite in
tutta la Toscana.
A marzo la giunta regionale, su proposta dell’assessore Bezzini, aveva
infatti deciso di estendere il servizio in altri territori oltre Firenze,
Arezzo, Grosseto, Siena e Querceta (Lu), dove a settembre è partita la
sperimentazione in sette case di comunità.
“Nel segno della sanità diffusa abbiamo deciso, anche nella fase di
sperimentazione, di non lasciare nessun territorio indietro – evidenzia il
presidente della Toscana, Eugenio Giani -. I problemi psicologici a volte
sono sottovalutati e trascurati dai cittadino: con questo nuovo servizio
cerchiamo di sensibilizzare la loro attenzione e rispondere anche a questo
bisogno di salute, offrendo un primo livello di assistenza per poi nel caso
orientare il paziente verso uno specialista”.
“Ci siamo messi subito al lavoro con le aziende per attivare i nuovi
ambulatori e ad oggi quasi tutti sono già operativi – commenta l’assessore
al diritto alla salute, Simone Bezzini -. Ne restano solo alcuni di quelli
previsti che partiranno a stretto giro, non appena concluse le procedure di
reclutamento dei professionisti”.
“Un’esperienza positiva confermata da alcuni psicologi di base e medici
di medicina generale che ho incontrato anche nelle scorse settimane –
aggiunge -. Sulla salute mentale dobbiamo continuare a lavorare per
costruire percorsi sempre più integrati, multiprofessionali e
multidisciplinari: lo psicologo di base è un piccolo ma significativo
passo in avanti nella giusta direzione che in Toscana facciamo grazie
all’intuizione del Consiglio regionale che, tra i primi in Italia, ha
approvato una legge che istituisce questa figura”.
Psicologo di base: le sedi a cui rivolgersi
Nell’Asl Toscana centro la sperimentazione era partita da Firenze con tre
psicologi nel presidio sanitario “Dalla Piccola” e nelle case di
comunità “Morgagni” e “Le Piagge”. Proprio a Le Piagge, dove la
richiesta era elevata, di recente è stato inserito un ulteriore
professionista. Tra le nuove sedi è già attiva quella di Greve in
Chianti, al presidio sanitario in via della pace, e dal 19 maggio partirà
Calenzano, alla casa di comunità in piazza Gramsci 12. Nelle prossime
settimane, una volta terminate le procedure di selezione dei professionisti
il servizio prenderà le mosse anche a Empoli (presso la Casa della salute
Sant’Andrea in via San Mamante 44), a Vernio in provincia di Prato (alla
casa di comunità in via Bacheroni 2) e a San Marcello Piteglio (presso la
casa di comunità in via Marconi 160) in provincia di Pistoia.
Nell’Asl Toscana nord ovest ai due psicologi di base operativi nella casa
di comunità di Querceta se sono aggiunti quattro. Hanno già preso
servizio negli ambulatori di Carrara (alla Casa della salute in Piazza
Sacco e Vanzetti), della Piana di Lucca (alla Casa della salute di San
Leonardo in Treponzio a Capannori e alla Casa della Salute di Campo di
Marte a Lucca), di Livorno (alla Casa della salute di Stagno) e di Pisa
(alla Casa della salute in via Garibaldi).
Nell’Asl Toscana sud est la sperimentazione raddoppia le sedi, passando da
tre a sei. Attualmente il servizio di psicologia di base è attivo a San
Giovanni Valdarno in provincia di Arezzo (presso la Casa della salute in
via 3 Novembre 18), a Siena (alla Casa di comunità di Fontebecci) e presso
la Centrale operativa territoriale di Orbetello in provincia di Grosseto.
Dal 15 maggio è partito anche ad Arezzo (alla Casa di comunità in via XXV
Aprile) e a Grosseto (nella Casa di comunità, via Don Minzoni 3) e dal 26
maggio ad Abbadia San Salvatore (nella Casa di comunità a Piazzale
Michelangelo 26).
Come funziona il servizio
Il servizio è gratuito per tutti i cittadini ed è attivabile dai medici
di famiglia e dai pediatri di libera scelta che operano all’interno delle
case di comunità coinvolte nella sperimentazione. Le casistiche affrontate
dagli psicologi in questi primi mesi spaziano da disturbi legati a
depressione, stress, crisi di panico, agorofobia ed emotività a disagi
legati a lutti o perdita ed assenza di lavoro. Ma i disturbi, a volte
somatizzati, hanno avuto in alcuni casi come causa anche conflitti e
separazioni, cambiamenti imposti da una malattia, la transizione da
infanzia ad adolescenza, la nascita di un figlio o il pensionamento, le
crisi di coppia o nelle relazioni tra genitori e figli.