
(AGENPARL) – Thu 24 April 2025 Nota della presidente Sarah Bistocchi: “Non si tratta di celebrare in modo
più o meno sobrio, perché non è una festa; si tratta di ricordare chi ha
sacrificato la propria vita per la libertà di tutte e di tutti, e per
un’Italia migliore”
(Acs) Perugia, 24 aprile 2025 – “La celebrazione del 25 aprile, nell’anno
dell’ottantesimo anniversario dalla Liberazione, diventa un momento
essenziale e imprescindibile, che ricorda i valori fondanti della Resistenza
prima e della nostra Costituzione poi. E tuttavia, il 25 aprile non deve
essere un anniversario immobile fatto di parole e di retorica; non basta il
ricordo e la memoria, serve esempio e impegno per il futuro. Infatti, appare
ormai chiaro come oggi, troppo spesso, ciò per cui i Partigiani hanno
lottato, e che ci hanno consegnato, non è scontato, non è ‘al sicuro’.
La modernità ci ha dimostrato che non sempre il miglioramento delle
condizioni di alcuni corrisponde al progresso di tutti. E soprattutto, che i
principi democratici, progressisti e riformisti, insieme ai valori della
libertà e dell’antifascismo, non sono eterni, ma vanno difesi ogni giorno,
contro ogni tipo di regime autoritario e totalitario, o contro ciò che ne
rimane, tra le pieghe dei silenzi quando occorre denunciare, o tra quelle
delle imposizioni, quando occorre tollerare”: così in una nota la
presidente dell’Assemblea legislativa, Sarah Bistocchi.
“Impariamo dal coraggio e dallo spirito dei Partigiani – prosegue – a non
soffiare sul fuoco dell’indifferenza, ma al contrario a spegnerlo: non
voltiamoci dall’altra parte di fronte alle ingiustizie. Non partecipiamo
alla globalizzazione dell’indifferenza che temeva anche Papa Francesco:
partiamo dal messaggio di libertà, di giustizia e di appartenenza che ci ha
insegnato il movimento della Resistenza, che resta l’esempio più forte di
come si possano mettere da parte le legittime divergenze in virtù di
qualcosa di più grande, di come le differenze possano fare un passo indietro
quando è più urgente l’esigenza dell’unione e dell’unità, contro la
minaccia del fascismo, da cui l’Italia andava liberata, tutti insieme”.
“L’insegnamento dei Partigiani e della Resistenza – conclude Sarah
Bistocchi – era attuale ieri e lo è ancora di più oggi: non si tratta di
celebrare in modo più o meno sobrio, perché non è una festa; si tratta di
ricordare chi ha sacrificato la propria vita per la libertà di tutte e di
tutti, e per un’Italia migliore”. PV/AO/RED/PG
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80099