
(AGENPARL) – Wed 16 April 2025 **Telco-Tsd, la vertenza si complica. L’allarme di Nardini: “Situazione
ormai insostenibile”**
/Scritto da Antonio Cannata, mercoledì 16 aprile 2025/
Si complica ulteriormente la vertenza Telco-TSD. La nuova tegola su una
crisi che dura da mesi è giunta nei giorni scorsi.
La Camera di Commercio di Roma ha rigettato la richiesta aziendale di
attivazione delle misure di protezione nell’ambito della composizione
negoziata della crisi d’impresa.
“Questa decisione aggrava lo stato di TSD, che al tempo stesso afferma di
non avere liquidità per il pagamento dei fornitori e soprattutto degli
stipendi maturati e non riscossi dai lavoratori”, dice l’assessora al
lavoro Alessandra Nardini commentando l’esito negativo della riunione del
tavolo nazionale di crisi tenutasi ieri al MIMIT sul destino della società
del settore tlc con sedi in numerose aree del Paese tra cui 5 siti
produttivi in Toscana (Campi Bisenzio, Colle Val d’Elsa, Arezzo,
Vicopisano, Grosseto).
“Il quadro complessivo – rileva Nardini – è ormai insostenibile. E
l’assenza di Fibercop all’ultima riunione al Ministero è pesante e
gravissima”.
Da mesi Telco-TSD non paga fornitori, né stipendi e tredicesime arretrate.
Inoltre ai lavoratori non sono giunti nemmeno i ristori previsti con le
indennità da Cigs per crisi.
“Adesso – spiega Nardini, che ieri ha partecipato al tavolo assieme al
coordinatore delle Unità di crisi ministeriali Giampietro Castano, alle
organizzazioni sindacali e ai rappresentanti di Telco – con la mancata
attivazione delle misure di protezione è ancora più difficile per
l’azienda riguadagnare liquidità, ritenuta da istituzioni e sindacati
condizione indispensabile per pagare i debiti verso i fornitori e
corrispondere le spettanze arretrate ai lavoratori, i quali nel frattempo
si riducono sempre di più”.
“Non solo – osserva amaramente l’assessora – assistiamo ad una sequenza
continua di dimissioni da parte di dirigenti e consulenti, ma non si ferma
l’emorragia di addetti, che, dopo essere passati da 700 a circa 330 a
livello nazionale in questi mesi, si sono ridotti di ulteriori 50 unità in
soli 15 giorni”.
Tra l’altro, l’assessora giudica “tardiva l’ipotesi, “che pure abbiamo
appoggiato”, dell’Amministrazione straordinaria, invece di un concordato,
rispetto al quale “non sappiamo se sussistano le condizioni”.
“Purtroppo – denuncia l’assessora – grande assente è Fibercop”, ovvero
il committente principale di Telco, “il cui disinteresse rischia di
eliminare qualsiasi garanzia contro la balcanizzazione degli appalti”.
L’assessora, sottolineando che “l’operatività di impresa di Telco è a
rischio”, torna a chiedere con forza che “Fibercop si assuma le sue
reponsabilità”.
“Parliamo – conclude Nardini – di un committente direttamente coinvolto
nella realizzazione di una infrastruttura strategica per il Paese, quali
sono le reti digitali. Il suo comportamento rischia di produrre una
frantumazione di opere e manutenzioni in una miriade di appalti e
subappalti senza una regia e garanzie minime di continuità produttiva,
tenuta occupazionale e tutela dei diritti dei lavoratori”.