
(AGENPARL) – Thu 10 April 2025 Maxi-rogo nell’azienda chimica di Caivano. Borrelli nella nottata sul luogo
dell’incendio: “Azienda che produce veleni, in passato smaltiti
irregolarmente, e che diventano devastanti in caso di incendi. Chiesto
l’intervento della Commissione Ecomafie”
Poco dopo le 17 di ieri, 9 aprile, Pascarola, la zona industriale di
Caivano, si è trasformata in un infermo di fiamme e nero fumo che ha
cominciato poi ad invadere tutto il territorio fino a raggiungere i comuni
limitrofi.
Ad andare in fiamme i capannoni dell’azienda chimica Chimpex Industriale
Spa. Al momento dello scoppio dell’incendio erano presenti 70 operai che
sono riusciti tutti a mettersi in salvo.
La Chimpex industriale spa era stata sottoposta a sequestro lo scorso 20
gennaio dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e
Forestale del Gruppo Carabinieri Forestali di Napoli. L’accusa contestata
dalla Procura di Napoli Nord era quella di versare le acque reflue, esito
del ciclo produttivo di cosmetici e detergenti, direttamente nel collettore
fognario dell’ASI di Caivano-Pascarola e di qui nei Regi Lagni, senza che i
liquami transitassero attraverso l’impianto di depurazione. Da allora
l’azienda aveva proseguito l’attività sottoposta all’amministrazione
giudiziaria.
Sul luogo del maxi-incendio si è recato nella notte Il deputato di alleanza
Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli mentre i Vigili del Fuoco erano
intenti a domare le fiamme anche con l‘utilizzo di droni.
“Venire qui, sul luogo del disastro, è un segnale di vicinanza alla
popolazione ma anche un modo per mandare un messaggio di solidarietà a
coloro che si stanno operando per spegnere il rogo.
Questa azienda ha un fatturato di circa 150 milioni di euro, gestisce e
distribuisce prodotti chimici come ad esempio cloro, biossido di cloro,
ipoclorito, acido peracetico etc. che possono rappresentare un serio
rischio in caso di incendio, oltre a solventi e vernici altamente
infiammabili. Non è la prima volta che accade qualcosa di simile, infatti
il 19 giugno 2023 un incendio colpì lo stabilimento di un’azienda nella
zona industriale di Bari. Le fiamme, inizialmente sviluppatesi in un’area
contenente prodotti alimentari, si sono poi propagate a circa 28.000 litri
di solventi infiammabili stoccati.
Insomma abbiamo a che fare con aziende che producono sostanze
pericolosissime che possono diventare veleni in caso di incendi ed anche se
non smaltite in modo legale. Un disastro che poteva e doveva essere
evitato. Per questo ho chiesto alla Commissione Ecomafie di intervenire su
questa vicenda. Hanno fatto bene i Sindaci a chiudere precauzionalmente le
scuole mentre non si capisce perché si è deciso di far andare a lavoro
tutti coloro che operano nelle aziende situate a pochi metri dall’area
oggetto del mega incendio”- queste le parole di Borrelli.
UFFICIO STAMPA EUROPA VERDE