
Buongiorno a tutti. Grazie al Ministro Nello Musumeci e al Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabio Ciciliano per aver promosso questa prima edizione degli Stati Generali della Protezione Civile. Penso che si tratti di un’occasione molto preziosa di confronto e dialogo tra tutte le componenti del Servizio Nazionale di Protezione Civile, anche e soprattutto per individuare soluzioni concrete ai problemi, vecchi e nuovi, che l’Italia è chiamata ad affrontare.
Gli eventi estremi legati ai cambiamenti climatici, la strutturale fragilità del nostro territorio minacciata dal dissesto idrogeologico e dai rischi sismici e vulcanici, le diverse emergenze vissute in questi anni ci hanno imposto di riflettere su come rendere la Protezione Civile uno strumento sempre più efficace e sempre più tempestivo. Questa riflessione ha portato il Governo a presentare in Parlamento una proposta di riforma del Codice di Protezione Civile, per renderlo più attuale alle esigenze che oggi si presentano. Il nostro obiettivo è rafforzare e potenziare un modello di cui andiamo già tutti molto orgogliosi, che è nato dall’intuizione e dalla lungimiranza di Giuseppe Zamberletti e che negli ultimi 40 anni è diventato un punto di riferimento a livello europeo e internazionale.
Ci siamo occupati anche di dotare la Nazione di un quadro normativo più semplice e chiaro per affrontare la fase successiva ad una calamità naturale. È da poco diventato legge il Codice della Ricostruzione, che stabilisce a monte chi deve fare cosa, garantisce velocità ed efficienza a tutti i processi decisionali e fissa tempi certi per superare l’emergenza. Norme che io considero fondamentali per dire basta a ricostruzioni infinite, per scongiurare lo spopolamento dei territori colpiti e per sostenere la loro ripresa economica, produttiva e sociale.
Se ricostruire è sempre un costo, prevenire è sempre un investimento. Ecco perché questo Governo ha scelto di rimettere al centro la cultura della prevenzione, partendo soprattutto dalla scuola e dai giovani. Perché è decisivo conoscere la vulnerabilità del territorio in cui si vive e sapere quali sono i comportamenti corretti da adottare in caso di un terremoto o di un’alluvione. È una sfida ambiziosa, ma che questo Governo non ha avuto paura di raccogliere, grazie soprattutto al lavoro dei Dipartimenti della Protezione civile e di Casa Italia. La prevenzione è il nostro primo obiettivo, a tutti i livelli. Come stiamo dimostrando nell’area dei Campi Flegrei, dove siamo intervenuti con grande celerità e dove stiamo portando avanti un piano di messa in sicurezza con ritmi che sono serrati, anche grazie all’investimento di circa mezzo miliardo di euro.
Questi Stati Generali si svolgono in coincidenza dell’anniversario del terremoto dell’Aquila. La Protezione Civile ha avuto, anche in quell’occasione, un ruolo fondamentale e ha aiutato gli aquilani e gli abruzzesi a rialzarsi, esattamente come ha fatto nelle tante emergenze che la nostra Nazione ha attraversato. 16 anni fa siamo stati feriti, però abbiamo saputo rialzarci e tornare più forti. L’Aquila è rinata, ed è rinata grazie ad un lavoro di squadra straordinario e di cui siamo tutti orgogliosi. Quello stesso lavoro di squadra che, in un’ottica di sussidiarietà, è alla base del sistema di Protezione Civile e deve continuare a rappresentare la strada da seguire e da valorizzare, per coordinare al meglio gli interventi e garantire ai cittadini risposte certe e sempre più veloci. Le sfide sono molte, ma noi ci siamo.
Grazie e buon lavoro a tutti.