
(AGENPARL) – Wed 19 March 2025 Dopo la visita al Museo volle le fotografie del Culsans etrusco, che
inviò anche a Picasso/insieme ora l’opera che lo ispirò e il suo “Giano
bifronte”
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_Mostra dossier_
GIANO-CULSANS
_IL DOPPIO E L’ISPIRAZIONE ETRUSCA _
_DI GINO SEVERINI _
Il famoso bronzetto etrusco di _Culsans_
rinvenuto a Cortona nel 1847
e_ il Giano bifronte _che Gino Severini realizzò su sua ispirazione,
per la prima volta esposti insieme nella “mostra dossier”
che si apre al MAEC, nella città natale dell’artista,
dopo il passaggio alla Fondazione Rovati a Milano.
_Una mostra che svela nuovi aspetti del legame di Severini con la sua
città, rinsaldato a partire dagli anni Cinquanta, la passione per l’arte
etrusca,_
_ le suggestioni che alcune specifiche opere cortonesi ebbero su di lui_
_e sull’arte del Novecento e il rapporto di amicizia e condivisione con
Picasso._
_QUELLA VOLTA CHE SEVERINI SCRISSE A PICASSO DI CORTONA !_
Cortona, MAEC-Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona
30 marzo – 4 maggio 2025
***
_L’inaugurazione della mostra _
_sabato 29 marzo sarà preceduta dall’incontro speciale_
_TUTTA LA VITA DI UN PITTORE _
_CONVERSAZIONE TRA _
_ROMANA SEVERINI E DANIELA FONTI _
Gino Severini, _Giano Bifronte_ 1962
Bronzo, ed. 2/3, fonderia Mario Busato-Strauss, Parigi
Altezza 35 cm Collezione Severini Brunori, Roma
“_Caro Picasso, _
_Ti invio altre foto delle statuette etrusche del Museo di Cortona, che
ho fatto fare per te e che spero troverai interessanti . La mia
piccola città di Cortona è davvero piacevole e mi dispiace dovere
partire domani …Forse ci rivedremo a Cannes quest’inverno. Ti ho
molto pensato tra questi Etruschi_…”
Nel settembre del 1958 Gino Severini scrive al suo amico Picasso
confermando, come già aveva fatto in una precedente missiva, qualche
mese prima, il suo interesse per le sculture etrusche conservate nel
museo della città natale, dove era tornato per lunghi soggiorni estivi
dopo tanti anni di lontananza.
Proprio l’ispirazione tratta da queste opere e in particolare dalla
famosa statuetta bifronte raffigurante la divinità “_Culsan” (Giano) _-
tra le icone della collezione etrusca cortonese insieme a quella di
“_Selvans”_, entrambe rinvenute casualmente a ridosso delle mura della
città toscana nel1847 – è al centro della piccola ma illuminante mostra
“dossier” _Giano-Culsans: il doppio e l’ispirazione etrusca di Gino
Severini. Dalle Collezione dell’Accademia Etrusca di Corton_a che, dopo
la prima sede alla Fondazione Rovati a Milano, sarà ora al MAEC di
Cortona dal 30 marzo al 4 maggio 2025.
Un’occasione di singolare contaminazione tra antico e moderno che
consente di gettare nuova luce su fascinazioni, suggestioni creative e
momenti biografici di una delle figure più rilevanti dell’arte del
Novecento, accostando per la prima volta i famosi bronzi votivi
custoditi al MAEC, raffiguranti due figure mitologiche di età
ellenistica e databili alla prima metà del III secolo a. C., e il
“_Giano bifronte”_ che Severini realizza a Parigi nel 1962 nella
fonderia di Mario Busato: opera prestata per l’occasione dalla figlia
dell’artista, Romana Severini Brunori, insieme a tre bellissimi studi
preparatori in grafite su cartoncino.
_Culsans_, Prima metà III secolo a.C.
Bronzo, Altezza 30 cm, Proveniente da Cortona,
MAEC – Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona
In basso a destra: Selvans, Prima metà III secolo a.C. Bronzo,
Altezza 30 cm, Proveniente da Cortona,
MAEC – Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona
Gino Severini e la moglie con il Giano bifronte sulla scrivania
In mostra anche una fusione postuma – uno degli ingrandimenti della
scultura fatti realizzare nel 1996 dalla stessa Romana Severini, donato
all’Accademia Etrusca e ora esposto nelle nuove Sale del Maec dedicate
all’artista – e una suggestiva “_Natura morta con aringa e compostiera
blu_” del 1946-47 (dono a Cortona del giornalista e intellettuale
Alfonso Leonetti, in ricordo della moglie Pia Carena ) in cui si
scorgono due vasi, una brocca e un recipiente, che richiamano il
vasellame in bucchero degli aristocratici etruschi, a conferma
dell’interesse già maturo nel pittore per le antichità.
Curata da Sergio Angori, Paolo Bruschetti e Giulio Paolucci, la mostra
realizzata in collaborazione con la Fondazione Rovati è inserita nel
progetto “Gino Severini e Cortona. Un artista internazionale nella sua
città._ Percorsi, testimonianze ed event_i” promosso dal Comune di
Cortona con il MAEC e l’Accademia Etrusca, e sostenuto dalla Direzione
Generale per la Creatività Contemporanea del MiC ( PAC 2024): un
programma di eventi, conferenze e itinerari, in vista dell’importante
esposizione con cui la città celebrerà nel 2026 i 60 anni dalla morte di
Severini.
Un progetto che riannoda i fili della relazione dell’artista,
straordinario precursore e teorico dell’arte del XX secolo, con la sua
città, lasciata sedicenne e riscoperta in tutta la sua ricchezza di
stimoli e cultura negli anni Cinquanta.
D’altra parte “l’attrazione etrusca” in Severini non può essere
considerata solo una moda, una sensibilità legata alle riflessioni e
alle tendenze culturali del tempo, come per molti contemporanei vinti
dal primitivismo e dall’immediatezza epressiva dell’arte etrusca,
all’indomani della scoperta dell’_Apollo di Veio. _
Severini la passione per gli etruschi l’aveva nel DNA e pur
inconsapevolmente nelle radici di una città dalle testimonianze etrusche
diffuse, che già nel Settecento, con la nascita dell’Accademia aveva
cominciato uno straordinario percorso di valorizzazione anche del suo
passato italico.
“_Cortona è una città molto, molto antica” _aveva scritto a Picasso.
“_Pensa che io l’ho scoperta l’anno scorso, per così dire, perché me ne
sono andato a 16 anni (espulso da scuola, da tutte le scuole d’Italia,
per 2 anni), e allora i Pelasgi, i Romani e persino Signorelli, mio
concittadino, mi interessavano poco”._
La visita che Severini fece al Museo di Cortona in quell’estate del
1958 fu illuminante.
Gino Severini, _Natura morta con aringa e compostiera blu, _1946-1947
Olio su tela, 74,5 x 63 cm
MAEC – Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, Dono
Leonetti
Richiese appositi scatti fotografici della statuetta bifronte del
_Culsans_, il Giano romano dio del “passaggio”, posto probabilmente a
tutela della porta monumentale d’accesso alla città -“bifronte” per
guardare fuori e dentro le mura – ma chiese anche le riproduzioni di un
altro nucleo di sculture, che lo colpirono per la linearità,
l’essenzialità dei caratteri, il realismo: statuette di oranti maschili
e femminili, dalle forme allungate, modernissime.
Quelle fotografie fecero da traccia, fissarono il ricordo, continuarono
a stimolarlo fino alla creazione finale del Giano bifronte .Ma quelle
stesse fotografie, come abbiamo visto, Severini volle inviarle anche a
Picasso, l’amico con cui da anni amava confrontarsi, e la mostra
contribuisce a mettere ulteriormente a fuoco la relazione fondamentale
tra due mostri sacri dell’arte moderna.
Così anche l’autore di _Guernica_ pare abbia tratto ispirazione dai
bronzi etruschi di Cortona: “_La cosa curiosa – _ scrive Romana Severini
nell’interessante pubblicazione che accompagna la mostra – _è che in
quei tempi anche Picasso realizzò una scultura ispirata al Giano
etrusco, che io vidi presentata a un’asta. Si può ipotizzare che Picasso
leggendo la lettera di mio padre scritta da Cortona( …) si fosse
invogliato, lui curioso di tutto quello che poteva intraprendere di
nuovo, a elaborare una sua versione._.”
E proprio Romana Severini sarà a Cortona il 29 marzo per l’inaugurazione
della mostra e per un incontro speciale con il pubblico _Tutta la vita
di un pittore_ in dialogo con la curatrice del progetto “Gino Severini e
Cortona” Daniela Fonti, con cui condividere i ricordi e le riflessioni
sul padre: il Severini artista e uomo.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione di grande interesse con
contributi di: Paolo Bruschetti, Sergio Angori, Giulio Paolucci, Romana
Severini Brunori, Paolo Giulierini, Marco Belpoliti.
INFORMAZIONI
Sede: Piazza Signorelli, 9 52044 Cortona (AR)
Orario invernale: (dal 1 novembre al 31 marzo) dalle ore 10.00 alle
17.00
chiuso il lunedì
Orario estivo: (dal 1 aprile al 31 ottobre) dalle ore 10.00 alle ore
19.00
aperto tutti i giorni
Biglietti e informazioni su: cortonamaec.org [1]
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Contatti stampa
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_Antonella Lacchin_
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