
(AGENPARL) – Wed 19 March 2025 Coldiretti Calabria a Parma insieme a 20mila agricoltori per difendere la salute di tutti
Aceto: Europa più coraggio più pace
Sono ventimila gli agricoltori della Coldiretti arrivati a Parma da tutta Italia con un folta
delegazione della Coldiretti Calabria capitanata dal presidente Franco Aceto. per difendere la salute
di tutti i cittadini. Un grande corteo pacifico non di protesta, ma a difesa soprattutto delle nuove
generazioni, che raggiungerà la sede dell’Efsa, l’Agenzia europea per la Sicurezza Alimentare. E’
l’ente incaricato di valutare l’immissione al consumo dei nuovi alimenti che ha sede proprio nella
città ducale, simbolo della Food Valley nazionale dove vengono prodotte tante eccellenze della
Dieta mediterranea messe oggi a rischio dagli alimenti che l’Agenzia è chiamata a valutare.
Non a caso assieme alle bandiere gialle dell’organizzazione con il tricolore italiano sventolano
quelle blu dell’Unione Europea a sottolineare il sostegno all’Europa, ma con una richiesta forte di
avere un’Europa diversa, a cui oggi si chiede più coraggio. Sulle centinaia di cartelli esposti dai
manifestanti, si leggono alcuni slogan come “Cibo dalle campagne non dai laboratori”, “Più ricerca
medica”, “I cittadini europei non sono cavie”, ma anche “Coltiviamo un futuro di pace”, “Stop alle
guerre militari e commerciali” e “L’Europa ci serve come il pane”. Ma all’Europa si chiede ora un
deciso cambio di passo su temi cruciali come quello della burocrazia che soffoca i nostri agricoltori.
C’è bisogno di un’Europa che ascolti davvero i bisogni della gente e non le lobby o le
multinazionali, di un’Europa attenta alla difesa dell’identità di ogni Stato.
Coldiretti, come richiesto da illustri scienziati, è scesa in piazza per chiedere che vengano fatti studi
medici clinici e preclinici, prima di dare il via libera ai cibi cellulari e di fermentazione di
precisione, per tutti i prodotti compresi quelli già presentati prima del 1 febbraio 2025. Un tema
importante per l’intera popolazione e secondo un’indagine Noto Sondaggi 2024, sette italiani su 10
si dichiarano contrari al consumo di carne, latte e altri cibi fatti in laboratorio, l’8% in più rispetto al
2023.
In piazza a sostenere l’iniziativa, oltre 1000 comuni rappresentati con molti gonfaloni provenienti da
tutto il Paese. Numerose associazioni di categoria come quella dei consumatori del Codacons e
dell’Adusbef, Federbio, Fipe (l’associazione italiani dei pubblici esercizi leader nel settore della
ristorazione), rappresentanti di Natura Sì, oltre ad altre sigle che hanno manifestato il sostegno pur
non potendo essere in piazza. Presenti anche i rappresentanti di due organizzazioni agricole
europee.
A supportare la mobilitazione, anche la campagna digitale #facciamoluce, per informare i
consumatori sui potenziali rischi di questi prodotti e promuovere un’alimentazione consapevole,
radicata nella tradizione agricola italiana.
Un’Europa più forte e coraggiosa, che sappia dare risposte per la difesa del reddito degli agricoltori
e per la tutela della salute dei cittadini e dei suoi popoli e che lavori per la pace.
“L’Europa è un valore irrinunciabile, è la nostra casa, ma lavoriamo per un’Europa migliore, più
equa, più forte, più generosa.
Innanzitutto, servono risorse adeguate per sostenere il settore agricolo europeo, da destinare solo ai
veri agricoltori, quelli che assicurano la sovranità alimentare al Continente. Investire in agricoltura,
infatti, rappresenta uno strumento concreto di difesa e sicurezza strategica comune per l’Unione
europea – ricorda Coldiretti. Le imprese agricole sono da tutelare con meno burocrazia e più
semplificazione, partendo dalla riduzione dell’incomprensibile carico di impegni associato agli eco-
schemi.
Indispensabile mettere regole sui cibi ultraformulati, anche sulla base delle evidenze scientifiche sui
problemi per la salute legati al loro consumo, e su quelli fatti in laboratorio, che vanno trattati come
farmaci, mentre è assolutamente sbagliata ogni ipotesi di mettere etichette allarmistiche o tasse sul
vino, prodotto che si inserisce appieno nella Dieta Mediterranea e che negli anni è divenuta il
simbolo del bere mangiare responsabile.