
(AGENPARL) – Sun 16 March 2025 *COMUNICATO STAMPA DEL 16 MARZO 2025*
*Le lezioni dell’allerta rossa: bene le grandi infrastrutture, ma serve
maggiore attenzione per coordinamento e manutenzione*
“Due giorni in allerta rossa: un’esperienza per Prato inedita, con piogge
torrenziali, esondazioni possibili anche se poi fortunatamente
circoscritte, frane e smottamenti, limitazioni delle attività incluse
quelle produttive. Tutta la nostra solidarietà a chi ha subito danni, nella
consapevolezza che comunque poteva andare molto peggio.
Il 14 e 15 marzo 2025 non sono stati giorni qualsiasi per Prato e i comuni
circostanti: abbiamo temuto una replica del dramma del novembre 2023. Nel
frattempo un’ampia area della Toscana viveva le nostre stesse ansie e
appariva chiaro che i confini amministrativi, se non esistono per i
fenomeni meteorologici, non hanno rilevanza neppure per le misure di
sicurezza messe in campo per mitigarne gli effetti: infrastrutture e
iniziative anche geograficamente lontane hanno effetti di sistema che si
fanno sentire in aree molto vaste.
Da questa esperienza escono promosse le *grandi opere*, dallo scolmatore
dell’Arno (lontano da noi, ma importante per tutti i toscani proprio per
gli effetti di sistema), alle casse di espansione.
Non altrettanto si può dire di altri due fattori: il *coordinamento *e
l’*attenzione
puntuale per il territorio*, nella cui gestione sono impegnati, con una
grande frammentazione di competenze, Genio civile, Consorzi di bonifica,
Province, Comuni, Regione e per alcuni aspetti anche i privati stessi.
Il coordinamento delle valutazioni da effettuare e delle misure da assumere
è lasciato alla buona volontà – difficile da esercitare in momenti così
concitati – delle singole amministrazioni: servirebbero procedure che – nei
limiti dell’imprevedibilità delle situazioni, sempre diverse – prevedano
una regia complessiva e consentano l’ottimizzazione delle risorse e una
comunicazione più univoca verso cittadini e imprese, alle prese con le
ordinanze dei vari comuni. Positivi invece l’*informazione preventiva*
e il *coinvolgimento
delle associazioni di categoria*, che ha consentito di avvisare prontamente
le aziende delle decisioni che venivano assunte e di dare il nostro
contributo nella gestione della criticità.
Quanto alla cura puntuale e continuativa del territorio, abbiamo affrontato
questa nuova emergenza con i danni del novembre 2023 solo parzialmente
riparati, talvolta anche a fronte di necessità di interventi relativamente
semplici; con non chiare pianificazioni e definizioni di priorità nelle
misure per la messa in sicurezza del territorio; con pratiche di gestione
dell’emergenza talvolta discutibili.
Come Confindustria Toscana Nord riteniamo *centrale *il tema della
sicurezza idrogeologica.
E’ razionale l’obbligo per le imprese di *assicurarsi contro i rischi
catastrofali*: obbligo che ha l’importante implicazione di imporre alle
assicurazioni di coprire anche situazioni che diversamente le compagnie
eviterebbero. Ne abbiamo parlato pochi giorni fa in associazione,
sottolineando anche i rischi di incremento dei costi delle polizze e le
difficoltà di perimetrare coperture pienamente efficaci.
Ma la vera assicurazione contro le catastrofi è la *prevenzione*. Lo scorso
novembre abbiamo affidato a Enio Paris, professore emerito dell’Università
di Firenze e membro del Comitato tecnico-scientifico della Regione Toscana
per l’alluvione 2023, e all’ingegner David Settesoldi uno ‘Studio per la
valutazione del rischio idraulico da collasso arginale in alcune zone delle
province di Lucca, Pistoia e Prato’. Lo studio è in corso e si concluderà a
fine anno con i risultati dello screening di alcuni dei tratti più critici
degli argini del Bisenzio fino alla confluenza del Fosso Reale, oltre che
dell’Agna e del Serchio nel tratto della Media Valle. L’obiettivo è
individuare le porzioni degli argini che in caso di rottura possono
provocare i danni maggiori.
I risultati dello studio saranno messi a disposizione sia degli enti
pubblici sia dei nostri soci. Un contributo che vogliamo dare
all’impostazione di nuove e più efficaci strategie di gestione della
sicurezza idrogeologica, di cui si avverte il bisogno. Questa volta
all’area pratese non è andata troppo male, ma la prossima?”
*Fabia Romagnoli, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord*
*Allegata foto*
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