
(AGENPARL) – Fri 14 March 2025 Il TAR ha sospeso i bandi per la riassegnazione delle concessioni demaniali
marittime stabilendo che a metà ottobre ci sarà il giudizio di merito. Roma
Capitale, per voce dell’Assessore Zevi, ricorrerà al Consiglio di Stato. Va
precisato che la sospensiva non annulla il bando di gara ma ne congela
l’iter fino al giudizio di merito evidenziando al tempo stesso dei nodi che
vanno risolti. Al netto della questione legata alla “royalties”, che va
ricordato non è un’invenzione creativa di Roma Capitale in quanto il nostro
ordinamento contempla la corresponsione delle royalties a favore dei comuni
quando si gestiscono dei beni comuni, c’è il tema della durata dei bandi.
Il Comune di Roma, dopo aver effettuato la ricognizione per accertare
l’esatta consistenza delle concessioni, ha applicato la norma regionale che
obbliga ad una durata della concessione non superiore ad un anno. La
normativa nazionale, quella che conferma la possibilità di prorogare,
prevede anche una durata della concessione da 5 a 20 anni. Questa norma
nazionale, nella parte che prevede la possibilità di proroga, deve essere
disapplicata così come ribadito da innumerevoli pronunciamenti giudiziari.
Deve. Lo stesso principio non vale per la parte della norma nazionale che
regola la durata delle concessioni che deve essere applicata in quanto
gerarchicamente superiore alla norma regionale. C’è ovviamente un gran caos
normativo che, non c’è da girarci troppo intorno, fra conflitti e ricorsi,
norme che confliggono l’una con l’altra, rischia di bloccare qualsiasi
cambiamento anche se urgente e necessario come nel caso della gestione del
mare di Roma. Va precisato che aver trasferito la delega al litorale dal
Municipio al Comune di Roma, visto che parliamo di Roma come città di mare,
come Capitale anche del Mediterraneo, ha permesso l’avvio di una fase nuova
che, se la delega fosse rimasta al Municipio, difficilmente avrebbe potuto
vedere luce. In attesa del giudizio di merito e del pronunciamento del
Consiglio di Stato, serve sintonia fra gli enti di competenza per gestire
questa fase di transizione evitando paralisi o peggio passi indietro. Ogni
grande trasformazione inevitabilmente genera nodi che vanno sciolti, come
nel caso della messa a gara delle concessioni balneari. La speranza è che
la gestione del mare di Roma sia in futuro assorbita da una struttura ad
hoc, un Dipartimento capitolino dedicato, che possa promuovere la gestione
del litorale non in forma episodica ma in modo costante, utilizzando magari
uno specifico nucleo di Polizia Locale dedito ai controlli sul mare di
Roma. La strada è lunga ma è tracciata. Le proroghe automatiche, quelle che
hanno trasformato le concessioni in una specie di proprietà privata, sono
finite. Si riparta da qui per ripensare il mare di Roma, renderlo
finalmente fruibile ed accessibile come merita ogni grande Capitale che si
affaccia sul mare.
Marco Possanzini, Capogruppo Sinistra Civica Ecologista Municipio Roma X