
(AGENPARL) – mer 12 marzo 2025
Comunicato stampa
Presentato il Rapporto PIAAC – Ciclo 2“Le competenze cognitive in Italia nel contesto internazionale. I fattori determinanti, i livelli e i rendimenti sociali ed economici”
In Italia un adulto su quattro ha ridotte competenze cognitive, nel Sud quasi uno su due
Roma, 12 marzo 2025 – È stato presentato oggi, in occasione dellaConferenza Nazionale PIAAC – ciclo 2, il Rapporto“Le competenze cognitive in Italia nel contesto internazionale. I fattori determinanti, i livelli e i rendimenti sociali ed economici”, curato dall’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP). Il Rapporto presenta i principali risultati del secondo ciclo dell’Indagine sulle competenze degli adulti realizzata nell’ambitodel Programme for the International Assessment of Adult Competencies (PIAAC) dell’OCSE e focalizza l’attenzione sull’Italia e sulle sue aree territoriali in comparazione con gli altri Paesi ed Economie partecipanti al Programma.
In particolare l’indagine sulle competenze degli adulti misura le capacità nella lettura e comprensione di testi scritti(dominio cognitivo della literacy), nell’usare informazioni matematiche (dominio cognitivo della numeracy) e nel risolvere problemi in situazioni dinamiche(dominio cognitivo del adaptive problem solving), permettendo di comprendere la situazione del Paese e fornendo strumenti necessari per identificare possibili interventi di politica pubblica volti a innalzare le competenze della popolazione adulta.
Un quarto degli adulti in Italia presenta ridotte competenze in tutti e tre i domini cognitivi: nella lettura e comprensione di testi, nell’utilizzo di informazioni matematiche e nella risoluzione dei problemi in situazioni dinamiche
In Italia il 35% delle persone di 16-65 anni ha ridotte competenze(è, cioè, low performer) nella lettura e comprensione di testi (26% nella media OCSE). Tale percentuale, confermata anche per le capacità di utilizzo delle informazioni matematiche (25% nella media OCSE), sale al46% nelle capacità di risolvere problemi in situazioni dinamiche (29% nella media OCSE).
Analizzando i tre domini congiuntamente, il dato si attesta al26% (18% nella media OCSE): in Italia circa un adulto di 16-65 anni su quattro presenta ridotte competenze in tutti e tre i domini cognitivi (literacy, numeracy e problem solving adattivo).Questo risultato varia sostanzialmente nel territorio italiano: mentre nel Nord-Est il 13% della popolazione adulta ha ridotte competenze in tutti e tre i domini, la percentuale sale al 19% nel Centro, al 21% nel Nord-Ovest, al 40% nel Sud, per arrivare al 46% nelle Isole.
Le persone con alti livelli di competenze (gli high performer) nel nostro Paese sono significativamente meno numerose:5% nella lettura e comprensione dei testi (12% nella media OCSE), il 6% nell’utilizzo di informazioni matematiche(14% nella media OCSE) e appena l’1% nella risoluzione di problemi in situazioni dinamiche (5% nella media OCSE).
Viene confermato il ruolo fondamentale dell’investimento in istruzione e del livello culturale della famiglia di origine nel processo di generazione e accrescimento delle competenze cognitive.
L’invecchiamento della popolazione e l’aumento dei flussi migratori hanno ricadute negative sulle competenze medie della popolazione adulta residente nelle regioni del Nord-Ovest e nel Mezzogiorno
Nel nostro Paese il bagaglio medio di competenze possedute dagli adulti non è variato tra il 2012 e il 2023 nonostante si osservino deipeggioramenti significativi nelle regioni del Sud sia in literacy sia in numeracy e nelle Isole solo per la literacy.
Nel decennio intercorso tra le due rilevazioni PIAAC, tuttavia, la composizione demografica della popolazione adulta è cambiata: l’invecchiamento della popolazione e l’aumento dei flussi migratori potrebbero aver contribuito al mancato incremento delle competenze a livello nazionale o al peggioramento riscontrato nelle regioni del Mezzogiorno, poiché immigrati e anziani rappresentano due gruppi di popolazione in cui le competenze tendono ad essere inferiori.
Se la struttura della popolazione, in termini di età e di provenienza, fosse rimasta la stessa del 2012, il quadro sulle competenze nel 2023 avrebbe mostrato risultati migliori sia nel Mezzogiorno sia nel Nord-Ovest.
Le stime sulle competenze degli adulti nel 2023 con assetto demografico immutato rispetto al 2012 evidenziano, infatti, che, nel caso della numeracy, nelle regioni del Sud non si sarebbe assistito ad un peggioramento, bensì a una stabilità nel tempo, mentre nelle regioni del Nord-Ovest si sarebbe riscontrato un miglioramento delle competenze medie. Nel caso della literacy, si sarebbe altresì osservata una stabilità nelle Isole e un miglioramento del Nord-Ovest.
Natale Forlani, Presidente dell’INAPP, ha dichiarato: “L’indagine sulle competenze degli adulti condotta dal nostro Istituto evidenzia l’urgenza di investire in istruzione e formazione per colmare le criticità emerse. Serve il coinvolgimento di attori pubblici e sociali per costruire un’offerta formativa efficace, capace di potenziare le competenze, anche digitali, oggi indispensabili per affrontare con successo il mondo del lavoro e la vita sociale.Inoltre, è necessaria una lettura integrata dei fenomeni in atto nel nostro Paese, analizzando l’impatto dell’invecchiamento della popolazione e delle migrazioni sul patrimonio complessivo di competenze degli adulti in Italia”.
Link documenti:
– Rapporto PIAAC
– Executive summary
Per maggiori informazioni: