
(AGENPARL) – mar 11 marzo 2025 Fondazione Ginori, il Ministero nomina presidente Corsini. Giani: “Per me
è Montanari”
Scritto da Marcello Ferreri, martedì 11 marzo 2025
L’iter che doveva portare alla riapertura del Museo Ginori e alla sua
collezione che custodisce quasi 10.000 oggetti in porcellana e maiolica
databili dal 1737 al 1990, modelli scultorei, documenti cartacei e disegni,
una biblioteca storica, una biblioteca specialistica e una fototeca, si
ferma di fronte ad una lettera inviata ieri dal ministero che designa
l’avvocato Marco Corsini presidente della Fondazione Museo Archivio Richard
Ginori.
Lo statuto della Fondazione, costituita da Ministero della Cultura, Regione
Toscana e Comune di Sesto Fiorentino prevede che la nomina del presidente
venga effettuata dal Ministro della Cultura d’intesa con la Regione Toscana
ed il Comune di Sesto. Nel corso degli ultimi mesi era stata raggiunta
un’intesa, più volte confermata dai ministri Gennaro Sangiuliano e
Alessandro Giuli, sul nome del professor Tomaso Montanari, che negli ultimi
anni aveva curato da vicino tutte le complesse vicende legate alla
riapertura del museo, ai finanziamenti ed alla tutela del patrimonio
artistico che conserva.
“Con assoluta convinzione – afferma il presidente Giani – ho formalmente
espresso nei mesi precedenti e l’ultima volta nel novembre scorso, il mio
apprezzamento per l’indicazione di Tomaso Montanari come presidente della
Fondazione.
Arriva ieri, a me indirizzata, la lettera della capo gabinetto del
Ministero Valentina Gemignani che, preso atto della scadenza del consiglio
di amministrazione della Fondazione, indica come nuovo presidente
l’avvocato Marco Corsini, con il suo curriculum in allegato. Resto
sconcertato e deluso – continua Giani – dall’assoluta mancanza di rispetto
verso tutto l’impegno e il percorso di concertazione istituzionale che
aveva portato alla condivisa indicazione del nome di Tomaso Montanari,
autore di un eccellente lavoro per il Museo e la Fondazione svolto, tengo a
precisarlo, a titolo gratuito e portato avanti per restituire alla Toscana
ed all’Europa un patrimonio artistico unico. La lettera della capo
gabinetto è giunta senza nessun contatto, nessun colloquio e nessun
segnale che potesse far pensare ad un ripensamento del Ministero su una
nomina concordata. Non entro nel merito o valuto il curriculum
dell’avvocato Corsini, ma credo fermamente che un iter a livello
istituzionale condiviso e concordato debba essere portato fino in fondo. A
questo punto, di concerto con l’amministrazione di Sesto Fiorentino, è
inevitabile la sospensione di ogni atto e procedura in merito alla nomina
del presidente della Fondazione, in attesa di un indispensabile chiarimento
con il ministro Giuli. Scriverò quindi al ministro confermando quanto ho
anticipato oggi e chiedendo un incontro fra i soci della Fondazione che
possa concludersi con la conferma del nome di Tomaso Montanari alla
presidenza”
“Vivo con imbarazzo – aggiunge il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo
Falchi – questa decisione del Ministero che giudico miserabile e che arriva
senza alcuna spiegazione o motivazione, nell’assoluta indifferenza per il
lavoro svolto dal professor Montanari. Nel curriculum dell’avvocato Corsini
figurano numerosi incarichi, nessuno dei quali pertinente con la presidenza
di una associazione artistica o culturale. Mi impegno a chiedere
spiegazioni al ministro delle ragioni di questa designazione, che sembrano
purtroppo rispondere a logiche di occupazione di spazi e incarichi
istituzionali, anche a titolo gratuito come quella della presidenza della
Fondazione Museo Ginori, escludendo persone dotate di competenze e da tempo
impegnate a mantenere viva l’attenzione sul futuro del museo solo perché
esprimono opinioni diverse da quelle dell’attuale maggioranza di governo.
Il professor Tomaso Montanari, presente da remoto alla conferenza stampa,
ha tenuto a precisare “l’assoluta scorrettezza nell’individuare due nomi
diversi nell’ambito dello stesso procedimento”.
“Tutti attendiamo di conoscere i motivi – aggiunge Montanari – di questo
cambio di orizzonte, soprattutto in ragione degli impegnativi lavori di
restauro e allestimento del museo che ne stanno preparando la riapertura.
Mai ho pensato che la diversità di opinioni, che ho manifestato e con
assoluta indipendenza, anche nei confronti del ministro Franceschini,
potessero diventare oggetto di rivalsa di fronte alla tutela di beni che
rappresentano parte del nostro patrimonio culturale. Per essere sicuri che
così non è vorremmo tutti sapere quali sono le motivazioni che lo hanno
portato a questa scelta nei confronti della Fondazione Museo Ginori.