
(AGENPARL) – lun 10 marzo 2025 Direttore responsabile: Ida Gentile
ANNO 46 – N. 56 Lunedì 10 Marzo 2025
(agenzia umbria notizie)
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Bilancio: vicepresidente Bori, “i tagli da parte del Governo
rischiano di impattare sulla vita delle persone e delle imprese,
non arretreremo di un passo sulla garanzia del benessere della
comunità”
(aun)- Perugia 10 mar. 025 – “La decisione del Governo di tagliare
40 milioni alla Regione Umbria per i prossimi 3 anni porterà ad un
ammanco di risorse penalizzante per la messa a terra di politiche
concrete che impattano sulla vita delle persone e delle imprese:
dal lavoro agli investimenti, dalla sanità al sociale, dal
trasporto pubblico alle infrastrutture, dall’agricoltura alle
energie rinnovabili, passando anche per le difficoltà che
potrebbero esserci per la realizzazione dei programmi comunitari
che prevedono il co-finanziamento dei fondi europei”: così il
vicepresidente della Regione Umbria con delega al Bilancio,
Tommaso Bori, esprime piena condivisione della preoccupazione per
i tagli finanziari espressa dai capigruppo della maggioranza in
Assemblea legislativa.
“Questi tagli per 40 milioni sulla carne viva dei cittadini, –
evidenzia Bori – lavoratori e imprenditori, si sommano a oltre 20
milioni di tagli che incideranno sui servizi e sugli investimenti
dei Comuni e delle Province. Faremo di tutto per non arretrare di
un passo sulla garanzia del benessere della nostra comunità”
“Obiettivo primario della Regione – ha aggiunto – è quello di
favorire lo sviluppo economico, con un occhio attento al welfare,
in modo da ridurre sempre di più le disparità sociali attraverso
interventi per le comunità e le fasce più fragili”.
“Consci del fatto che ad essere penalizzati dal taglio alle
risorse da parte del Governo potrebbero essere i servizi alla
persona, a partire da quelli sanitari e socioassistenziali, fino
ai trasporti e il diritto allo studio, – conclude il
vicepresidente – porteremo sui Tavoli istituzionali locali e
nazionali e in tutte le sedi opportune le nostre rivendicazioni
affinché sia ben chiaro che in un periodo storico caratterizzato
dal caro energia che ha determinato un aumento dei costi e con
una forte crescita dei bisogni delle famiglie e delle imprese,
diminuire le risorse per le Regioni e per i Comuni significa
penalizzare i cittadini e le fasce vulnerabili della comunità”.