
(AGENPARL) – lun 27 gennaio 2025 GIORNO DELLA MEMORIA 27 GENNAIO 2025
Ore 11:30 – Giardino della Memoria (Stradone Farnese, 6) a Piacenza
Saluto Presidente Monica Patelli
Buongiorno alle Autorità e a tutti i presenti.
La cerimonia di oggi è significativa per molte ragioni: sono passati esattamente 80 anni dal 27 gennaio 1945, giorno dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, ma si avvicinano anche altri anniversari.
Sono infatti ormai trascorsi 25 anni dall’istituzione in Italia del “Giorno della Memoria”, che risale al luglio 2000, e quasi 20 anni dalla risoluzione dell’ONU che nel novembre 2005 ha designato il 27 gennaio come “Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto”.
L’allinearsi di questi tre momenti sottolinea il fatto che il fluire del tempo, anche se è inevitabile, non ci esonera dal ricordare: ci esorta, al contrario, ad essere ancora più responsabili e più uniti nel riflettere su errori e orrori del passato, per evitare che si ripetano.
Come Istituzioni e come cittadine e cittadini dobbiamo rammentare a tutti, e soprattutto alle nuove generazioni, i motivi per i quali è necessario fare memoria delle persecuzioni e delle barbarie ai danni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani.
Nella prima metà del Novecento un’ideologia perversa portò alla vergogna delle leggi razziali e al nefasto utilizzo di ogni mezzo per perseguitare ed annientare persone innocenti: nei campi di sterminio, veri e propri inferni di crudeltà, furono compiute atrocità indicibili.
Al dovere di rendere un commosso omaggio alle vittime di tutte le fabbriche di morte del passato occorre accompagnare la vigilanza nel presente, per imparare a riconoscere prima possibile i segnali del razzismo, della prevaricazione e della violenza.
Si tratta di uno sforzo ineludibile, perché senza memoria non c’è giustizia e perchè chi si abbandona all’apatia morale è condannato a rivivere le pagine più buie della storia.
Lo confermano, purtroppo, i numerosi conflitti che continuano a dilaniare anche questo tempo: odi, massacri e guerre ci ricordano che il disprezzo della vita e della dignità di ogni individuo conduce a discriminazioni, fanatismi e brutalità.
Per diradare le tenebre più fitte disponiamo tuttavia di fari potenti e di punti di riferimento sicuri, come la Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo e la nostra Costituzione Repubblicana, che riuniscono gli ideali di libertà, di rispetto, di tolleranza e di democrazia.
Ai valori della dignità, della civiltà e della fraternità umana dobbiamo aderire con convinzione, senso di responsabilità e consapevolezza, rinnovando e rafforzando il nostro impegno di ogni giorno soprattutto in momenti alti e condivisi come quello di oggi.