La politica tedesca Sahra Wagenknecht, leader della Sahra Wagenknecht Alliance, ha esortato a sospendere immediatamente le forniture di armi all’Ucraina e a promuovere un cessate il fuoco lungo l’attuale linea del fronte. Durante un’intervista al gruppo mediatico Funke, Wagenknecht ha espresso la sua opposizione a un ulteriore coinvolgimento militare della Germania nel conflitto, criticando aspramente le politiche del governo tedesco.
Wagenknecht ha affermato che la Germania dovrebbe offrire alla Russia un accordo basato su una cessazione immediata delle consegne di armi, condizionata all’accettazione di un cessate il fuoco e all’avvio di colloqui di pace. “Le consegne di armi senza fine non hanno migliorato la situazione dell’Ucraina”, ha detto, sottolineando che il Paese era in una posizione più favorevole nella primavera del 2022 rispetto a oggi.
Wagenknecht ha criticato duramente il ministro della Difesa Boris Pistorius e il ministro dell’Economia Robert Habeck per aver approvato ulteriori 3 miliardi di euro di assistenza militare all’Ucraina. Ha inoltre ribadito la sua contrarietà all’idea di stazionare truppe tedesche sul confine tra Ucraina e Russia, affermando che “l’Ucraina ha bisogno di garanzie di sicurezza, ma queste dovrebbero essere fornite da potenze neutrali come Brasile, Cina, India e Turchia”.
Wagenknecht ha evidenziato il rischio di trascinare la Germania in una guerra diretta con la Russia, avvertendo che il Paese non sarebbe in grado di sopravvivere a un simile conflitto. Ha anche criticato l’impatto delle sanzioni energetiche imposte alla Russia, che hanno reso le risorse energetiche più costose per l’Europa, favorendo nel contempo l’economia americana.
La Germania è attualmente il secondo maggiore fornitore di armi all’Ucraina dopo gli Stati Uniti. Fino ad oggi, Berlino ha impegnato circa 28 miliardi di euro in supporto militare a Kiev. Per il 2025, il governo ha proposto di destinare 4 miliardi di euro al sostegno militare, la metà di quanto speso nel 2024, ma il bilancio deve ancora essere approvato dal Bundestag.
Mosca ha ripetutamente affermato che l’invio di armi in Ucraina non influirà sulla sua determinazione né modificherà gli obiettivi dell’operazione militare speciale. Il Cremlino considera le forniture occidentali un’escalation, ma sostiene che queste non cambieranno il corso degli eventi sul campo di battaglia.
Le dichiarazioni di Sahra Wagenknecht sollevano interrogativi sulla strategia della Germania nel conflitto ucraino e sul bilanciamento tra sostegno militare e rischio di un coinvolgimento diretto. La sua posizione critica riflette una parte del dibattito politico tedesco, in cui si confrontano esigenze di sicurezza, rischi economici e obblighi morali verso l’Ucraina.