(AGENPARL) – ven 13 dicembre 2024 COMUNICATO STAMPA
LE ISOLE DEL RIFUGIO. VENEZIA PRIMA DI VENEZIA
Lunedì 16 dicembre a Malcanton Marcorà la presentazione del volume alla presenza degli autori Stefano Gasparri e Sauro GelichiVENEZIA – Verrà presentato lunedì 16 dicembre 2024 ore 16.30 in Aula Geymonat a Malcanton Marcorà il volume Le isole del rifugio. Venezia prima di Venezia scritto dai docenti cafoscarini Stefano Gasparri e Sauro Gelichi, ed edito da Laterza.
Stefano Gasparri è professore emerito di Storia medievale a Ca’ Foscari, Sauro Gelichi è professore ordinario di Archeologia medievale e direttore di numerose missioni archeologiche in Italia e all’estero.
Porterà i saluti Daniele Baglioni, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, ne discuterà Richard Hodges, Veronica West-Harling.
Intervengono Sauro Gelichi e Stefano Gasparri.
Coordinano Francesco Borri, Margherita Ferri
Venezia prima di Venezia è l’arcipelago dalle tante isole sulle quali, secondo il mito di fondazione di una delle pochissime città nate durante il medioevo, avrebbero trovato rifugio le popolazioni in fuga dai barbari. Ma la realtà storica è diversa dal mito. All’inizio del medioevo si formò lentamente nella laguna veneta un centro urbano, prima chiamato Rialto e poi Venezia. Un piccolo insediamento lagunare dell’alto Adriatico, erede di una vasta regione dell’impero romano, la Venetia et Histria, che un tempo si estendeva dall’Istria al fiume Adda. Il libro ricostruisce lo sviluppo del ducato veneziano nel corso dei secoli VI-VIII a partire dalle strutture militari bizantine, in un rapporto dinamico sia con i poteri di terraferma (il regno longobardo e poi l’impero carolingio), sia con quelli con base in Oriente e sul mare (Bisanzio, e poi gli Slavi e i Saraceni). Si formò così una comunità politica che nel corso dei secoli IX e X seppe creare le basi per la sua straordinaria crescita commerciale nel Mediterraneo. Il libro mostra anche il volto materiale della nuova città: le case, le chiese, gli edifici del potere pubblico e religioso. Una città che era quasi esclusivamente di legno, con pochi edifici in mattone e pietra, e che – per quanto costruita sull’acqua – di acqua era povera. Così come aveva bisogno di terra e perciò di bonifiche per stare all’asciutto e per allargare lo spazio abitabile. Non meno importante è la descrizione delle traiettorie degli altri insediamenti ‘perdenti’ della laguna – Metamauco, Torcello, Equilo, Cittanova – in un momento in cui la competizione all’interno della laguna non aveva ancora decretato un vincitore.
Università Ca’ Foscari Venezia
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