
(AGENPARL) – gio 05 dicembre 2024 COMUNE DI SASSARI
Portavoce del sindaco
Sassari, 5 dicembre 2024
Largo Monache Cappuccine, gli scavi confermano l’origine di Sassari
Lunedì e martedì l’apertura del sito al pubblico, poi via alla riqualificazione
L’area attualmente inedificata di largo Monache Cappuccine e via dei Corsi fa parte del
nucleo fondante della città di Sassari, di cui si hanno testimonianze già dall’età
altomedievale, a partire dal X secolo. È la conferma alla quale sono giunti i ricercatori
del Comune di Sassari e della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per
le province di Sassari e Nuoro, al termine dei saggi di archeologia preventiva eseguiti
propedeuticamente al restyling del sito. Il progetto, per il quale sono stati finanziati 1
milione e 120mila euro, rientra nel più complesso e ambizioso piano di riqualificazione
urbana elaborato dal Comune di Sassari attraverso il Pinqua, il Programma innovativo
nazionale per la qualità dell’abitare.
Oggi le rilevanti scoperte e l’importante progetto di riqualificazione sono stati raccontati
dal sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, e dai numerosi professionisti all’opera nel
cantiere. Ma considerato il valore del sito – di cui rimarrà imperitura memoria grazie a
un progetto culturale che sarà attivato non appena i lavori saranno completati, e che
prevede la realizzazione di pannelli in cui immagini e testi racconteranno un pezzo
fondamentale della storia di Sassari, ma anche laboratori e altre attività nelle scuole
cittadine – i due enti hanno deciso, assieme all’impresa, di consentire a chiunque sia
interessato di visitare il cantiere tra lunedì 9 dicembre dalle 9.30 alle 12.30 e martedì
10 dicembre dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 16.30. Nel frattempo, è possibile
curiosare attraverso fessure create appositamente nella recinzione, in modo che chi
visiterà il centro in questo lungo ponte possa già osservare gli scavi e i ritrovamenti.
Il 13 dicembre sarà inoltre possibile assistere alla illustrazione degli scavi a opera degli
archeologi. L’appuntamento è alle 16 al Centro di Restauro di Li Punti. Si parlerà dei
lavori in largo Monache Cappuccine e in altri cantieri nel territorio comunale. Si
potranno visionare i materiali ritrovati.
Gian Mario Sias, portavoce del sindaco
COMUNE DI SASSARI
Portavoce del sindaco
Il cantiere e le scoperte. La zona oggi si presenta come uno spiazzo incolto fra due
strade che si trovano su livelli differenti: largo Monache Cappuccine e via Dei Corsi, per
l’appunto. Uno spazio di risulta generato dagli sventramenti della prima metà del XX
secolo, a lungo abbandonato al degrado. Il progetto prevede la realizzazione di uno
spazio pubblico di qualità. L’opera si caratterizzerà per la realizzazione di un raccordo
tra i due livelli attraverso una gradinata e una rampa, la pavimentazione di una parte
dell’area, la sistemazione del verde nelle altre parti, l’illuminazione pubblica e gli
impianti per la raccolta delle acque piovane.
Che si tratti di un’area di grandissimo interesse storico era stato in parte già
documentato in passato. In particolare l’archeologa Daniela Rovina, già funzionaria
della Soprintendenza, durante le indagini condotte tra il 2000 e il 2002, aveva
sottolineato l’importanza dei rinvenimenti, prima testimonianza materiale dell’edilizia
civile pre-urbana di Sassari, precedente anche alla costruzione della cinta murata. Un
rinvenimento che permise di avvallare l’ipotesi dell’ubicazione del primo nucleo
medievale di Sassari nella zona tra il Duomo e l’area tutt’ora denominata “Pozzo di
Villa”, precisandone il posizionamento.
Tutta l’area dell’attuale progetto è dunque interessata dalla presenza dei resti sepolti
del villaggio alto giudicale, dal quale tra la metà del XII e il XIV secolo si sviluppò la
Thathari murata, che andò crescendo fino a raggiungere l’estensione dell’attuale centro
storico. Gli studi appena effettuati hanno permesso di ricostruire l’intera linea del tempo
oltre le fasi medievali. Dopo l’abbandono e la demolizione degli edifici relativi a questa
epoca, le indagini archeologiche hanno registrato un’interruzione della frequentazione
dell’area. Le fasi di vita successive si datano alla fine del XVII secolo, quando vi si
insediarono le monache cappuccine, che qui fondarono il loro monastero.
L’aspetto attuale è invece riferibile al Piano Petrucci del 1938, che comportò le estese
demolizioni di cui resta ancora la memoria attraverso il nome non ufficiale di piazza
Mazzotti, che per molti è piazza Colonna Mariana e che è soprannominata anche
piazza Sventramento.