
(AGENPARL) – sab 30 novembre 2024 *Sciopero =*
*On. Nicola Fratoianni ( Avs):*
*La destra abbia rispetto di chi ieri ha scioperato, rinunciando ad una
parte dello stipendio.*
*Le accuse a Landini, ai sindacati e all’opposizione di fomentare
violenza, da parte di una destra, Salvini in testa, che da anni dispensa
veleno e odio con linguaggio truculento sono ridicole*
La destra dovrebbe mettersi d’accordo con se stessa innanzitutto perché da
una parte con i suoi esponenti e con i giornali a lei vicina sostiene che
lo sciopero non ha funzionato e che le adesioni sono state bassissime
dall’altro però accusa i sindacati di aver bloccato il Paese con lo
sciopero. Allora facessero pace un attimo un po’ con le loro opinioni e ce
ne dessero una unica
Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs dai microfoni di Rai3 nel corso di
Agorà Weekend.
Poi accusano i sindacati che in Italia ci sono troppi scioperi, forse –
prosegue il leader di SI – è ora di smetterla con le notizie false: la
quantità degli scioperi nel corso degli anni si è ridotta in modo
impressionante, e per questo vorrei dire non che ne sono troppi di
scioperi ma in questo Paese ce ne sono troppo pochi di fronte alle
ingiustizie e allo sfruttamento sui posti di lavoro.
E poi delle parti del governo dovrebbero ricordare che i lavoratori che
ieri sono scesi in piazza con i sindacati o che hanno scioperato lo hanno
fatto rinunciando ad un giorno di stipendio, e dovrebbero quindi vere un
minimo di rispetto per queste persone.
La rabbia che cresce degli italiani non ha nulla a che vedere con chi
sciopera ma verso chi non risolve i problemi economici e sociali del Paese.
Siamo alle solite: siamo di fronte a gran parte della destra italiana, e
che ha uno come Salvini come interprete perfetto, che in questi anni ha
dispensato veleno e odio a piene mani nella società italiana, ha usato e
usa il linguaggio più violento e truculento e ora – conclude Fratoianni –
si mette ad accusare Landini, i sindacati e le opposizioni di fomentare la
violenza. Un cosa ridicola e preoccupante .
Lo rende noto l’ufficio stampa
Roma, 30 novembre 2024