
(AGENPARL) – mar 26 novembre 2024 *COMUNICATO STAMPA*
*Vino: Cia, avanti con decreto dealcolati. Indispensabili risorse e
strumenti ad hoc*
*Il presidente Fini al Masaf per la riunione dedicata. Provvedimenti
importanti, ma serve concreto supporto ai produttori *
Roma, 26 nov – Il segmento dei vini a basso o zero contenuto alcolico
presenta margini interessanti di sviluppo per il comparto vitivinicolo Made
in Italy, ma va fornito ai produttori un pacchetto di provvedimenti di buon
senso che siano in grado di sostenersi da soli con risorse economiche ad
hoc, consistente e utili agli investimenti, e che sappiano accompagnare in
modo strutturato le aziende del comparto nei processi di dealcolazione. A
dirlo è, oggi, il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani,
Cristiano Fini, al termine della riunione in materia, tenuta al Masaf dal
ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.
Per Cia, quindi, il decreto sui dealcolati va nella giusta direzione, ma
sono necessari accorgimenti sostanziali. Non va sottovalutato, infatti, il
contesto europeo dove la dealcolazione è autorizzata dal 2021 e quello
mondiale con il comparto dei dealcolati già a quota un miliardo di euro
negli Usa primo mercato, in termini di volumi, del vino italiano.
Detto questo -secondo Cia- bisogna prima di tutto finanziare il decreto e
permettere alle imprese vitivinicole, così come già avviene per
l’imbottigliamento del vino, di affidarsi al contoterzismo nazionale anche
per arrivare al dealcolato, quindi con un tasso alcolico previsto non
superiore allo 0,5%, o parzialmente dealcolato tra lo 0,5% e il 9%.
Inoltre, stando alle potenzialità delle tecnologie attuali, non si può
destinare il sottoprodotto risultato della dealcolazione al solo
bioetanolo, ne va ampliata la possibilità d’uso a livello industriale.
Queste, dunque, alcune delle richieste di Cia, che controbilancia la
garanzia di tenuta e competitività delle imprese vitivinicole italiane, con
la priorità certo di un testo normativo che rispetti la filiera e
salvaguardi la qualità produttiva, tenendo fuori per esempio, come giusto,
le denominazioni di origine.
Infine, ma non meno importante, la terminologia prevista. Cia suggerisce, a
partire dal decreto, di sostituire l’espressione impropria dealcolizzati
con dealcolati.
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*Settore Comunicazione e Immagine *| Cia-Agricoltori Italiani
sito web http://www.cia.it
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