
(AGENPARL) – ven 15 novembre 2024 COMUNICATO STAMPA
LEGGE DI BILANCIO
DI GIORGIO (API) E CAMISA (CONFAPI) CONCORDI:
LUCI E OMBRE, PREOCCUPANO EFFETTI SU PMI
Il Presidente della Confederazione: bene tenuta conti pubblici
e taglio cuneo strutturale
“Luci e ombre”. Questo in sintesi il giudizio espresso da Confapi e condiviso dall’API di Novara
VCO e Vercelli sulla Legge di Bilancio nel corso dell’incontro svoltosi ieri 14 novembre a Palazzo
Chigi a cui ha preso parte il Presidente confederale Cristian Camisa.
“Come ha affermato il nostro Presidente confederale, sappiamo bene che le risorse messe a
disposizione nella Legge di bilancio sono contingentate e che gli interventi proseguono su una
strada già delineata, non potendo generare misure strutturali ed espansive che darebbero
maggiore slancio al nostro sistema industriale. La valutazione di Confapi sul complesso della
manovra è prudente: se da un lato emergono importanti conferme e aspetti positivi, dall’altra
emerge preoccupazione per misure che potrebbero rivelarsi insufficienti, quando non addirittura di
ostacolo, nel sostenere adeguatamente le Pmi industriali in questa fase così delicata” – commenta
Mario Di Giorgio Presidente di API Novara VCO e Vercelli.
“Forti perplessità” sono state espresse, poi, relativamente alle misure di potenziamento dei controlli
di finanza pubblica contenuti nell’articolo 112” – prosegue Di Giorgio.
“Sono concorde con Camisa che va eliminata la norma che prevede l’obbligo a carico delle
imprese che beneficiano di finanziamenti pubblici, anche in modo indiretto e sotto qualsiasi forma,
oltre una certa soglia prevista in fase di prima applicazione a 100mila euro, di riservare la presenza
di un rappresentante del Mef negli organi di controllo sociali. Una tale norma potrebbe essere
tacciata di illegittimità costituzionale per il fatto di avere un impatto eccessivamente invasivo sul
principio costituzionale della libertà d’impresa specialmente sotto il profilo dell’autonomia
decisionale e organizzativa. Potrebbe ridurre, infatti, l’efficacia dei programmi incentivanti, come ad
esempio Transizione 5.0 e Industria 4.0, e penalizzare le aziende che potrebbero ricorrere a tali
incentivi per crescere o innovare”.
“Il Presidente Camisa ha voluto porre l’accento anche su due temi, sia pur non contenuti nel ddl
bilancio, ritenuti fondamentali da CONFAPI. Il primo è la questione del settore automotive per il
quale “non è più procrastinabile l’adozione di un piano strutturale che accompagni il tessuto
produttivo industriale dell’indotto verso la transizione ecologica con un serio e deciso piano di
salvaguardia della filiera”. Il secondo è quello dei costi energetici sul quale come Confapi riteniamo
che non si possa prescindere dal richiamarne l’attenzione, dato l’impatto negativo sulla
competitività delle nostre Pmi sia nei confronti delle Pmi degli altri Paesi europei e di quelli extra-
europei” – aggiunge Di Giorgio.
Altro tema caro a Confapi è quello relativo all’articolo 4, che prevede l’estensione della web-tax del
3% a tutti i soggetti che esercitano attività d’impresa e realizzano ricavi da servizi digitali nel
territorio italiano. “Riteniamo – condivide Di Giorgio – che si tratti di una misura troppo penalizzante
per le Pmi che operano nel digitale. Per questo Confapi chiede che vengano ripristinati i precedenti
parametri incrementando semmai la percentuale di tassazione per i soli giganti del web”.
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