Di seguito il testo del discorso del Vicepresidente Mulè:
Buongiorno a tutti e benvenuti alla Camera dei Deputati, ci troviamo in una sala nella quale vi è una tale concentrazione di dati che farebbe la felicità dell’intelligenza artificiale: qui in un solo ambiente converge l’intelligenza umana di un fuoriclasse dell’architettura come Ernesto Basile : ci sono i riquadri in marmo rosso e Botticino del perimetro, i disegni geometrici del pavimento a losanghe in giallo Siena e del soffitto in rovere di Slavonia, le linee floreali dei tre lampadari in ferro battuto. Sono tutti elementi che troverete, ma sparsi e divisi in migliaia di metri quadrati che compongono tutto il palazzo di Montecitorio. In questa sala però si intercettano e si intrecciano: diciamo che questo ambiente è paragonabile a un server di genialità umana. Noi oggi siamo qui per capire come due continenti possano, a mio giudizio debbano, creare ambienti comuni dove sviluppare, proteggere un patrimonio di conoscenze accettando la sfida che permetterà all’intelligenza umana di superarsi attraverso l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Come sapete abbiamo tre tipi possibili di soluzioni davanti a noi: quella di un’intelligenza artificiale limitata, ossia in grado di prendere decisioni sulla base di dati passati (mettere insieme e mescolare gli elementi architettonici di questa sala); una soluzione generale in grado cioè di simulare il comportamento umano, di comprendere contesti non incontrati in precedenza, di comprendere i contesti sociali, di comunicare in modo naturale con l’uomo e di apprendere con continuità e prendere decisioni in modo autonomo (sarebbe come avere un nipotino di Basile che sviluppa ciò che lo zio ha fatto); e poi c’è la soluzione cosiddetta super, la più affascinante e insieme la più tra virgolette “pericolosa“ in quanto supera il comportamento umano. Come sapete siamo ancora lontani, anche molto, dalla progettazione, dallo sviluppo di soluzioni di intelligenza artificiale generale, mentre risulta impossibile pensare soluzioni di intelligenza artificiale super. Abbiamo invece soluzioni di intelligenza artificiale limitata, come la guida autonoma o di riconoscimento vocale e facciale. Di tutto ciò non vediamo ancora i ritorni industriali, il roe… quando si parla di intelligenza artificiale, al giorno d’oggi, si pensa alle ultime piattaforme che di recente hanno inondato il mercato, quelle di intelligenza artificiale generativa che attraverso il Deep Learning permettono di generare nuovi contenuti originali rispetto a quanto appreso e in svariati contesti.mi riferisco a ChatGPT nel campo dei testi eDALL-E per le immagini. Ma quali pratiche, regolamenti abbiamo messo in atto fino ad oggi per sfruttare i benefici dell’intelligenza artificiale e come riusciamo a proteggere i non esperti e a spiegargli i benefici dell’uso dell’intelligenza artificiale. In Europa è stato discusso e approvato l’artificial intelligence act, il primo regolamento al mondo per l’intelligenza artificiale è entrato in vigore il 1 agosto 2024. Ma solo da febbraio 2025 verranno applicate le disposizioni che vietano le pratiche di intelligenza artificiale considerate inaccettabili mentre qualche mese dopo verranno attuate le indicazioni per trattare opportunamente le pratiche più o meno pericolose secondo un approccio basato sul rischio. L’intelligent artificial Act stabilisce obblighi per ogni elemento della catena di vendita che dovrà controllare se il rischio dell’uso dell’intelligenza artificiale sia inaccettabile o accettabile, con due livelli intermedi. Sono ad esempio inaccettabili soluzioni per il riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro, di alto rischio quelle per l’identificazione delle persone nel contesto delle migrazioni e di basso rischio, e quindi utilizzabili, i filtri spam e software che interagiscono con le persone, ad esempio per i call center. Ma quali limitazioni impone la questione etica sullo sviluppo e quali benefici si avranno da una solida regolamentazione come l’artificial intelligence act? l’applicazione dell’intelligenza artificiale in tutte le sue forme sarà regolata dall’Ai act all’interno dei valori imprescindibili che contraddistinguono i paesi europei è definiti dal parlamento europeo. Ciò viene visto da alcuni paesi come un’opportunità di regolare fin dall’inizio il processo e da altri come una limitazione: unica cosa certa è che farà crescere le applicazioni di intelligenza artificiale in Europa senza arrecare danni agli utenti risolvendo non pochi problemi sui quali senza intelligenza artificiale non riusciremo neanche a confrontarci. tutte le società che analizzano il futuro dei mercati sono d’accordo sul fatto che le soluzioni dell’intelligenza artificiale supporteranno fortemente la crescita dei paesi europei e mondiali che da un lato vedranno impoverita la crescita produttiva di un’economia che vorrebbe crescere più della forza lavoro disponibile e dall’altro vedranno una crescita tecnologica attraverso l’intelligenza artificiale che permetterebbe di coprire tale perdita. In questo contesto l’Europa con l’AI Act ha definito un possibile equilibrio tra l’innovazione provocata dall’uso dell’intelligenza artificiale e la protezione dei diritti individuali e collettivi. questo equilibrio intende moderare non rallentare il progresso economico dei paesi europei puntando ad assicurare la prosperità delle nazioni nel contesto europeo globale salvaguardando l’inclusione sociale, i temi ambientali e lo sviluppo per i settori industriali e agroalimentare sanitario per i quali è stato approvato un disegno di legge che disciplinerà alcune sperimentazioni di impiego dell’intelligenza artificiale. Oggi i nostri interlocutori autorevoli ci illustreranno: come la politica può supportare e regolare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in Italia; come gli atlantisti possono portare un valore all’Italia nel settore dell’intelligenza artificiale attraverso i loro sviluppi e le loro collaborazioni; come i sovranisti stanno utilizzando le soluzioni di intelligenza artificiale e come e con chi intendono favorire la crescita delle loro applicazioni nel settore; come la pubblica amministrazione abbia applicato e strategicamente previsto l’uso dei prodotti di intelligenza artificiale; come le agenzie maggiormente coinvolte e cioè AcN e AGID intendono supportare la crescita e regolare le applicazioni in ambito AI. Ad assistere ai nostri lavori saluto e ringrazio anche diversi esponenti impegnati presso l’ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia. Attraverso loro ribadisco i complimenti per la vittoria di Donald Trump e gli auguri di buon lavoro alla sua nascente amministrazione. È naturale che tutti guardiamo a come la nuova amministrazione posizionerà l’intelligenza artificiale. Durante il primo mandato l’amministrazione Trump concepì l’American artificial intelligence initiative e mi piace ricordare la quinta architrave di quell’ordine esecutivo che riguardava l’impegno a promuovere un ambiente internazionale che supporti la ricerca e lo sviluppo di AI e apra mercati per le industrie degli Stati Uniti, garantendo allo stesso tempo che la tecnologia sia sviluppata in modo coerente con i valori e gli interessi della nazione. L’auspicio oggi è quello di robusti investimenti nella ricerca con un approccio che valorizzi la collaborazione sull’intelligenza artificiale con nazioni alleate come la nostra , condividendo tecnologie e stabilendo standard sull’intelligenza artificiale. Il caso ha voluto che il nostro incontro ben prima dell’esito delle elezioni americane avesse al centro il proposito di intercettare le opportunità tra atlantismo e sovranismo. Vedremo poi se riusciremo a dire Eureka, intanto grazie ancora per essere qui e diamo il via al nostro confronto.