
(AGENPARL) – gio 07 novembre 2024 *Venezia e Rovigo: export a 4 miliardi di euro nel primo semestre 2024*
*Esportazioni e importazioni in flessione rispetto al 2023. Migliora il
saldo import export.*
*Venezia – Rovigo, 07 novembre 2024 **– *Tra gennaio e giugno 2024, le
imprese del territorio di *Venezia e Rovigo* hanno generato esportazioni
per un valore complessivo di poco inferiore a 4 miliardi di euro,
rappresentando il *9,8% delle esportazioni regionali*. Tuttavia, si
registra una diminuzione del 9,6% rispetto allo stesso periodo del 2023
(422 milioni di euro in meno in valori assoluti), e del 12,4% rispetto al
primo semestre 2022. Questo risultato è inferiore sia al dato veneto
(-3,5%) sia a quello nazionale (-1,1%).
Rispetto al primo trimestre 2023, a Venezia e Rovigo le *importazioni
registrano una diminuzione del 15,7%*, raggiungendo un valore di poco
superiore a *5,45 miliardi di euro*. Contrazione anche in confronto allo
stesso periodo del 2022 (-34,5%) complice il progressivo *aggiustamento dei
costi dei beni energetici e delle materie prime sui mercati internazionali
ed il contemporaneo riassestamento dei fenomeni inflazionistici a livello
globale*. La quota di contribuzione di Venezia e Rovigo alle importazioni
del Veneto scende dal 19,4% del 2023 al 17,7% del 2024. In particolare, si
evidenzia una significativa diminuzione nei valori dei flussi in
entrata di *gas
naturale* a Rovigo e di *prodotti petroliferi, chimici, estrattivi e di
macchinari* a Venezia.
Nel primo semestre del 2024 il *saldo import export* è negativo per 1.486
milioni di euro, ma decisamente migliore rispetto allo stesso periodo del
2023 quando si attestava a -2.077 milioni.
*VENEZIA*
Il conflitto tra Russia e Ucraina, l’instabilità in Medio Oriente e nel
Canale di Suez stanno creano incertezza nei mercati internazionali con
ripercussioni sulle *esportazioni della Città Metropolitana di Venezia* che
si attestano, al 30 giugno 2024, a *3,06 miliardi di euro, diminuendo del
11,2% rispetto allo stesso periodo del 2023*, corrispondente ad una
flessione di 385 milioni di euro in valori assoluti. Il dato è in calo del
14,3% anche sul medesimo periodo del 2022. Il *saldo import export *provinciale
si attesta a -261 milioni contro i -139 milioni dell’anno precedente.
Le *importazioni* della provincia di Venezia scendono del 7,3% rispetto al
primo semestre 2023 (-262,8 milioni di euro in valori assoluti), e del
20,9% se confrontate il 2022.
Si evidenzia il fatto che i *valori dell’export* sono in flessione
generalizzata per tutti i settori rispetto al 2023 ad eccezione del settore
alimentare i cui flussi in uscita aumentano del 2%, con il comparto
*bevande* che segna un +8% dovuto alle maggiori esportazioni verso Stati
Uniti, Regno Unito e Germania. In flessione i dati registrati nei settori
manifatturieri tradizionali per l’economia veneziana, come *moda* (-9,8% ma
in aumento del 6,2% sul 2022; -7,4% per il comparto calzaturiero sul 2023 e
+12,6% sul 2022). In flessione anche i *prodotti petroliferi raffinati *(-25,1%
e -50,7 milioni di euro in valori assoluti), gli *aeromobili e veicoli
spaziali* (-78% sul 2023 per l’azzeramento dei flussi verso il Qatar).
Valori altalenanti per il comparto *vetrario* (*vetro e prodotti in vetro*
+1,6% sul 2023 mentre *apparecchiature per illuminazione* -4,4% sul 2023)
ed il comparto dei *macchinari *(*altre macchine per impieghi speciali*
-8,3%, *motori, generatori e trasformatori* -6%, *altre macchine di impiego
generale* +26,1%). In ripresa i *metalli di base preziosi* (+6% e +9
milioni di euro in valori assoluti con i flussi verso la Cina che crescono
del 100,5%).
*ROVIGO*
Nel *primo semestre del* *2024*, le *esportazioni* dalla provincia di
Rovigo hanno totalizzato poco meno di *902 milioni di euro*, in diminuzione
del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2023 con una perdita di 54
milioni euro e in flessione del 5,7% sullo stesso periodo del 2022.
*In crescita alcuni comparti importanti per l’economia locale*, come
le *macchine
per l’agricoltura e silvicoltura*, seconda voce dell’export polesano (+2,6%
e +1,6 milioni di euro in valori assoluti), il comparto *tubi, condotti e
profilati cavi *(+15,6% e +6 milioni di euro con forti incrementi nelle
commesse con Emirati Arabi, Singapore, Cina e Turchia e nella scoperta di
nuovi mercati quali Costa d’Avorio, Indonesia e Tunisia), il settore
dei *mobili
*(+7,5%), i *prodotti delle colture agricole non permanenti *(+40,2% e +8,2
milioni in valori assoluti), *pesci ed altri prodotti della pesca* (+62% e
+7,6 milioni di euro) e gli *articoli di abbigliamento* (+37,3% e +3,6
milioni di euro in valori assoluti).
*In flessione* l’export di *articoli in materie plastiche* (-0,45), *comparto
chimico *(-14,1 e -22 milioni in valori assoluti), *altre macchine per
impieghi speciali* (-26%), *parti ed accessori per autoveicoli
*(-18,3%), *granaglie
e prodotti amidacei *(-13,6%), *prodotti farmaceutici di base*
(-4,8%), *bevande
*(-15,2%), *macchine di impiego generale* (-27,4%) e *vetro e prodotti in
vetro *(-12,3%)*.*
I valori relativi *ai flussi provinciali in importazione ammontano ad un
totale di poco inferiore a 2,13 miliardi di euro* e diminuiscono del 26,1%
rispetto al 2023 (-750,3 milioni di euro in valori assoluti), in
diminuzione del 48,8% anche rispetto al primo semestre 2022. *L’andamento
delle quotazioni dei prodotti energetici a livello internazionale ha
contribuito fortemente a tali andamenti*: la stabilizzazione dei prezzi ha
fatto sì che i valori dei flussi in entrata di gas naturale abbiano
registrato un decremento tendenziale del 37,7% rispetto al 2023 (-797
milioni in valori assoluti), attestandosi a 1.318 milioni di euro, il 62%
del valore complessivo dell’import locale, il 100% delle importazioni
regionali di gas naturale e il 12,6% del dato nazionale. Al riguardo, sono
in flessione i valori delle importazioni dal Qatar (-37,1% sul 2023), per
un ammontare di 989,5 milioni di euro. Rispetto all’annualità precedente i
valori sono in generale diminuzione rispetto a tutte le provenienze e si
segnala l’Algeria come nuovo mercato di approvvigionamento, con
importazioni per un ammontare di 31,8 milioni di euro e la ripresa dei
flussi da Trinidad e Tobago e Angola, rispettivamente di 26,2 e 21,4
milioni di euro.
*La crisi del Mar Rosso e le conseguenze sull’interscambio commerciale*
*A fine ottobre del 2023 è scaturita la* *“crisi del Mar Rosso”*, quando
gli Huthi, gruppo armato yemenita, hanno iniziato una serie di attacchi
diretti contro il sud di Israele e contro le navi mercantili passanti per
lo stretto di Bab el-Mandeb, tra Gibuti e Yemen, che fa da imbuto tra il
Mar Rosso ed il Golfo di Aden, andando ad interessare tutto il traffico
mercantile passante per il canale di Suez, dove si stima che transiti il
12% del commercio marittimo globale e il 30% del traffico mondiale di
container. *L’Italia dipende dal canale di Suez per circa il 40% del suo
export e per il 54% del suo import via mare*, e l’aumento dei costi dei
trasporti dovuto all’eventuale allungamento del viaggio di 6.000 chilometri
intorno al “Capo di Buona Speranza” non può che influenzare l’interscambio
commerciale nazionale.
Andiamo ad analizzare i valori dei flussi in uscita ed in entrata
registrati nel corso del primo semestre del 2024 per i territori di Venezia
e Rovigo da e verso le aree interessate da tale situazione, nello
specifico *l’Asia
orientale*, comprendente mercati di sbocco e di approvvigionamento
importanti come* Cina e India e i Paesi della Penisola Arabica, *fondamentali
per le* importazioni di prodotti energetici come il gas naturale e i
prodotti petroliferi.*
Per quanto riguarda i* flussi merceologi in esportazione*, le aree
coinvolte vanno a costituire il 9% dell’export veneziano, per un
controvalore di 275,3 milioni di euro, in calo del 42,4% in confronto ai
primi sei mesi dell’anno precedente, e il 7,4% di quello rodigino, per un
ammontare di oltre circa 66,7 milioni di euro, in crescita del 7,4% sul
2023.
Più importanti i valori relativi ai *flussi merceologici in importazione*,
che nel primo semestre 2024, per Venezia, ammontano a 592,8 milioni di
euro, il 17,8% del valore complessivo, in diminuzione del 22,9%, con i
prodotti petroliferi, il 44,1% del valore complessivo dei flussi
provenienti dai Paesi coinvolti, in calo del 28,1% e i metalli di base e i
prodotti in metallo in lieve salita (+3,3%).
Di gran interesse la situazione per Rovigo, in quanto le aree coinvolte
costituiscono ben il 48,4% del totale dell’import provinciale, per un
controvalore di oltre 1 miliardo di euro, in decremento del 36,4% rispetto
all’annualità precedente, con valori dei prodotti energetici,
fondamentalmente gas naturale, in diminuzione del 37,1% e di sostanze e
prodotti chimici del 57,7%.
*DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE*
Così Massimo Zanon, Presidente della Camera di Commercio di Venezia Rovigo:
“I dati si commentano da soli. C’è solo da sperare in un rapido
riallineamento di quei fattori di crisi mondiali che rendono problematico
l’export della nostra produzione industriale. Fortunatamente a Venezia,
tirato dai flussi verso USA, GB e Germania, cresce di oltre l’8% il
comparto delle bevande mentre a Rovigo i risultati positivi vengono da
macchinari agricoli e dal comparto tubi e condotte. Ad influire sul
risultato negativo dell’export dell’industria è probabilmente la crisi
dell’automotive: non per nulla il dato regionale è peggiore di quello
nazionale ed il dato di Venezia e Rovigo è peggiore di quello veneto in
ragione della crisi dell’industria automobilistica tedesca di cui siamo
anche fornitori. I nostri produttori sono sicuramente molto bravi ma, con
crisi come Russia/Ucraina, Medio Oriente, Canale di Suez e crollo
“dell’automotive” l’essere bravi – da solo – non sempre è sufficiente”.
*Cristina Tronchin*
Addetta Stampa
Sito CCIAA Venezia Rovigo