(AGENPARL) – mer 06 novembre 2024 *Detenuti e digitale: **Cyber Security Italy Foundation, DAP e Camera
Penale di Roma **firmano il protocollo per la formazione cibernetica negli
istituti penitenziari *
Introdurre competenze digitali e cultura della cybersicurezza nelle
carceri, sensibilizzare i detenuti sui rischi delle tecnologie e sulle
misure di sicurezza, fornire risorse e formazione per promuovere
comportamenti responsabili online e prevenire il cyberbullismo, la
pedopornografia e la falsificazione d’identità, sviluppare competenze
digitali trasversali orientando i detenuti verso una formazione
specialistica per un futuro professionale nel settore. Con questi
obiettivi, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), Cyber
Security Italy Foundation e Camera Penale di Roma hanno sottoscritto ieri
pomeriggio il protocollo d’intesa “per la diffusione della cultura
cibernetica, delle competenze digitali negli Istituti penitenziari e
l’introduzione alle professionalità specifiche con certificazioni
informatiche”.
Alla firma del protocollo, nella sede del DAP, erano presenti il capo del
Dipartimento *Giovanni Russo*, il presidente della Fondazione *Marco
Gabriele Proietti* e il presidente della Camera Penale di Roma *Gaetano
Scalise*.
Il progetto, ideato e promosso dalla Cyber Security Italy Foundation, la
prima fondazione no profit in Italia sul mondo cibernetico, nasce con
l’obiettivo di fornire alle persone detenute l’opportunità di apprendere e
sviluppare competenze che possano essere consolidate durante la permanenza
in carcere e utilizzate, una volta conclusa la detenzione, nel processo di
reinserimento nella società e prenderà il via in due istituti penitenziari
di Roma.
“*Il tempo della detenzione non può essere tempo sprecato – *dichiara il
senatore *Andrea Ostellari*, sottosegretario di Stato alla Giustizia con
delega al trattamento dei detenuti, commentando il Protocollo* – Per questo
plaudo ad ogni iniziativa che consenta ai ristretti di formarsi e avviarsi
al mondo del lavoro. Nel progetto della Cyber Security Italy Foundation,
tuttavia, c’è di più: perché insieme alla formazione del detenuto si
promuove un percorso educativo e disincentivante rispetto alle numerose
attività fraudolente ed illegali che possono essere commesse in rete, a
danno di cittadini adulti e minori. La funzione svolta da questa
iniziativa, di cui ringrazio vivamente i promotori, è quindi duplice:
formare per avviare al lavoro e informare dei rischi che comporta
l’assumere comportamenti vietati sul web*”.
*“Con questo progetto qualifichiamo ulteriormente la nostra offerta
formativa in favore della popolazione detenuta su un tema ormai
importantissimo come quello della cultura cibernetica”*, ha affermato il
capo del DAP *Russo*.* “La firma di questo accordo con la Fondazione Cyber
Security Italy e la Camera Penale di Roma rappresenta un segno di fiducia e
di riguardo per i cambiamenti che stiamo portando avanti
nell’Amministrazione Penitenziaria”.*
“*Il progetto che oggi inauguriamo *– spiega il presidente della Cyber
Security Italy Foundation *Proietti* -* rappresenta un passo fondamentale
per la diffusione della cultura cibernetica e delle competenze digitali
negli Istituti penitenziari. Un’iniziativa che non solo vuole offrire
conoscenze tecniche e certificazioni informatiche, ma anche gettare le basi
per una prospettiva di vita differente. La Cyber Security Italy Foundation
è orgogliosa di portare avanti la propria missione, anche in contesti
complessi come quello carcerario, dove il digitale può diventare uno
strumento di riscatto e di nuova progettualità personale. Ringraziamo tutte
le istituzioni e le realtà coinvolte che hanno creduto in questo
protocollo, collaborando per trasformare una sfida in un’opportunità
concreta per il futuro*”.
“*Questo progetto *– evidenzia infine il presidente della Camera Penale di
Roma *Scalise* – *rappresenta un passo importante verso l’inclusione
digitale e la riabilitazione dei detenuti, offrendo loro una concreta
opportunità di acquisire competenze utili per il futuro reinserimento nella
società e nel mondo del lavoro. Riteniamo che la diffusione della cultura
cibernetica negli istituti penitenziari sia utile per creare nuove
possibilità e ridurre la recidiva, promuovendo valori di responsabilità e
consapevolezza nell’era digitale*”.
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