
(AGENPARL) – mer 30 ottobre 2024 Cooperazione sanitaria nei campi profughi saharawi: una delegazione di professionisti dell’Ausl Toscana centro nel sud dell’Algeria per promuovere una rete di sostegno in due progetti distinti
Scritto da Ufficio Stampa, mercoledì 30 ottobre 2024
Firenze – Si è conclusa la missione nei territori dei campi profughi Saharawi, posti nel sud dell’Algeria, nel quadro delle attività di cooperazione sanitaria internazionale promosse dalla Asl Toscana Centro . Facevano parte della delegazione: Stefano Fusi, referente Cooperazione Internazionale ASL, Alessio Mantellassi Sindaco di Empoli, Sara Di Lello di Africa 70, coordinatrice in loco dei progetti, Alba Giorgio, Veterinaria ASL, Luisa Porcu e Francesca Spanu diabetologhe e volontarie per conto della associazione Medici Diabetologi – Centro Studi e Ricerche Onlus, e Mario Ferradini dell’associazione Hurria .
La missione si è svolta all’interno di due progetti distinti. Il primo : “Alleanza contro il diabete- creazione di una rete di sostegno alla cura dei pazienti Sahrawi’ ”, cofinanziato dalla Regione Toscana e che vede protagonisti una molteplicità di attori sia istituzionali che della società civile: l’Ausl Toscana Centro ( capofila ), Comune di Sesto Fiorentino, Associazione Ban Slout Larbi, Città Visibili Arci, Movimento Africa70 che garantisce la logistica e operatività nei campi profughi, UNIMI, i Ministeri della Cooperazione e della Salute Pubblica della Repubblica Araba Saharawi Democratica, si ripropone di costruire un modello sanitario specifico per la cura e la prevenzione di questa malattia, la cui incidenza è particolarmente alta tra la popolazione saharawi. Le attività, iniziate nel mese di ottobre 2023 e con la durata prevista di due anni, prevedono il controllo medico periodico di un campione di 120 pazienti diabetici, operando in tre diversi dispensari della Wilaya di Auserd, (gemellata da anni con la Regione Toscana) la formazione di personale medico locale, il coinvolgimento e la sensibilizzazione dei familiari per promuovere migliori stili di vita e cambiamenti nell’alimentazione, pesantemente condizionata dalla totale dipendenza dagli aiuti internazionali.
A ogni paziente è stato eseguito uno screening standard: la visita medica, il controllo della pressione, del peso e dello stato nutrizionale (la disponibilità alimentare limitata e sbilanciata nell’area dei campi profughi predispone pesantemente al sovrappeso e al diabete) nonché le analisi del sangue. I pazienti più anziani sono inoltre stati invitati a presentarsi accompagnati da un familiare, successivamente coinvolto attivamente durante la visita. Sono seguiti consigli riguardo una cura farmacologica personalizzata, e offerto un percorso parallelo gratuito di attività motoria presso una palestra facilmente raggiungibile dei pazienti, oltre a indicazioni dietetiche realizzabili con gli scarsi alimenti presenti in ogni casa.