(AGENPARL) – mer 16 ottobre 2024 Donne in Campo-Cia: trasformare i proclami a favore delle donne del settore
in azioni concrete e politiche dedicate
Oggi le imprese agricole femminili sono le grandi assenti da fondi e
misure. Fuori dalla Pac, dal Pnrr e anche da incentivi specifici. Per
questo è tempo di trasformare i proclami a favore delle donne del settore
in azioni concrete e politiche dedicate, cominciando da una legge quadro ad
hoc. È l’appello lanciato da Donne in Campo-Cia proprio in occasione della
Giornata internazionale delle donne rurali. La percentuale di donne
titolari di aziende agricole da noi è vicina al 30% del totale, una
percentuale ben superiore alla media regionale del 26,3% delle “capitane”
d’impresa. Un esercito di coraggiose che vogliono fare rete per superare le
grandi sfide, economiche, ambientali e sociali, come le crisi alimentari, i
cambiamenti climatici, le disuguaglianze e le discriminazioni di genere.
Dalla sua Assemblea nazionale, sotto lo slogan “Il cammino verso il
futuro”, l’associazione mette in fila i provvedimenti mancati e stila un
elenco di priorità per invertire la tendenza e dare voce e sviluppo alle
aziende agricole rosa, 200.000 solo in Italia, una su cinque in Europa,
riconoscendo finalmente il ruolo chiave delle donne nel comparto: motore
dell’agricoltura familiare, presidio di territori e aree interne, collante
sociale delle comunità rurali, faro di biodiversità e sostenibilità.
“Quest’anno la nostra Giornata delle donne rurali è con l’Istituto Cervi,
luogo storico e di grande valore simbolico per l’agricoltura dell’Italia
-ha detto la presidente nazionale di Donne in Campo, Pina Terenzi-. Ed è da
qui che vogliamo ribadire l’urgenza di interventi istituzionali davvero in
grado di sostenere l’imprenditoria agricola femminile. Perché, ad ora, le
donne si trovano escluse sia dai fondi nazionali finanziati dal Piano di
ripresa e resilienza che da quelli settoriali. Anche il Fondo Impresa Donna
ammette agli stanziamenti tutti i settori, compreso quello della
trasformazione alimentare, ma tiene fuori la produzione agricola. Creando
uno svantaggio ulteriore”. Ecco perché, ha continuato Terenzi,
“innanzitutto chiediamo con forza al governo che, nella prossima manovra,
trovi spazio la misura Più Impresa di Ismea, non rifinanziata dall’ultima
legge di Bilancio. Chiediamo, quindi, che si approvi in tempi stretti una
legge quadro per l’imprenditoria femminile in agricoltura, che preveda la
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