(AGENPARL) - Roma, 2 Agosto 2023(AGENPARL) – mer 02 agosto 2023 *STRAGE BOLOGNA, BARBERA (PRC): “GIORGIA MELONI INSULTA LA MEMORIA DELLE
VITTIME DELLA STRAGE”*
“Giorgia Meloni e i suoi camerati si rifiutano di riconoscere la matrice
neofascista della strage di Bologna, come d’altronde quella di Brescia e
Piazza Fontana, perché ciò significherebbe riconoscere sia la natura
eversiva del movimento postfascista italiano del dopoguerra, sia il fatto
che tale movimento fosse sostanzialmente eterodiretto da quei poteri
occulti che rispondevano direttamente o indirettamente agli Stati Uniti. Il
caso più eclatante è proprio quella della strage di Bologna, in cui
finalmente la verità giudiziaria coincide con quella storica. I giudici
hanno riconosciuto che la strage fu opera dei neofascisti, guidati da
apparati deviati dello Stato che, a loro volta, rispondevano ai vertici
della P2. Tutti soggetti uniti dal comune obiettivo di destabilizzare il
nostro ordinamento democratico per spostare a destra il Paese. Non è un
caso che i neofascisti condannati provengano tutti da organizzazioni nate
dal Movimento sociale italiano e che le loro organizzazioni abbiano
mantenuto con questo partito, tutt’altro che democratico, un rapporto di
ambigua dialettica, se non di contiguità . Riconoscere tutto ciò
significherebbe minare quella narrazione meloniana finalizzata a
nobilitare la storia dei postfascisti italiani per accreditare il movimento
sociale italiano come una forza democratica e Giorgio Almirante come un
grande patriota (sic!). La verità è che Fratelli d’Italia, erede politico
del Msi, non ha mai voluto fare i conti con il suo passato. Ripetere ancora
oggi, dopo le ultime sentenze, che sulla strage di Bologna siamo ancora
lontani dalla verità , per rilanciare la favoletta della pista palestinese,
già smontata dai giudici, rappresenta un vergognoso insulto alla memoria
delle vittime della strage, ai loro cari e a tutti i sinceri democratici
che si riconoscono nei valori della nostra Carta Costituzionale e che
conoscono la Storia del nostro Paese”. E’ quanto dichiara Giovanni Barbera,
membro del comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista.