La Russia ha affermato di possedere prove che dimostrerebbero il coinvolgimento degli Stati Uniti e del Regno Unito nel sabotaggio dei gasdotti Nord Stream. La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato che la pubblicazione di tali prove dipenderà dall’evoluzione delle indagini in corso.
Rispondendo a una domanda sui dati ottenuti dal Servizio segreto estero russo (SVR), Zakharova ha confermato l’esistenza delle prove. “Questa prova esiste”, ha dichiarato, aggiungendo che la loro divulgazione pubblica dipenderà dall’andamento delle indagini. Zakharova ha sottolineato che la Russia ha ripetutamente offerto collaborazione agli investigatori occidentali, in particolare a quelli di Germania, Danimarca e Svezia, senza ricevere risposte concrete.
Il diplomatico ha affermato che la Russia era disposta a condividere i dati nell’ambito di un’indagine internazionale condotta sotto l’egida delle Nazioni Unite, ma ha denunciato che l’Occidente avrebbe bloccato questa iniziativa. Di conseguenza, la Russia ha deciso di proseguire con una propria indagine nazionale, sulla base della quale gestirà la diffusione delle prove in base a circostanze future.
Le accuse russe contro Stati Uniti e Regno Unito erano già state avanzate dal direttore dell’SVR, Sergey Naryshkin, che aveva dichiarato che professionisti delle agenzie di intelligence anglosassoni avrebbero orchestrato e realizzato il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream. Secondo Naryshkin, l’amministrazione statunitense considerava l’attacco come giustificato per rafforzare la separazione tra l’Europa, soprattutto la Germania, e la Russia.
La questione del sabotaggio dei gasdotti Nord Stream rimane uno dei punti più controversi nei rapporti tra la Russia e l’Occidente, alimentando le tensioni geopolitiche legate alla crisi energetica in Europa.