
(AGENPARL) – gio 19 settembre 2024 *COMUNICATO STAMPA*
*Stessi luoghi, stesse aziende, medesimi danni: il maltempo ha colpito le
aree coinvolte dall’alluvione del 2023*
*Cia Emilia Romagna: “Laddove erano state ripristinate le numerose
criticità nei campi, ora occorre ricominciare da capo: *
*ci auguriamo che le opere di ricostruzione continuino e che portino a un
lavoro di potenziamento di quelle già avviate”*
*BOLOGNA, 19 SETTEMBRE 2024* – Stessi luoghi, stesse aziende, medesimi
danni: questo ha provocato- e sta provocando – l’intensità delle piogge che
sta mettendo a dura prova il territorio Emiliano Romagnolo. “L’agricoltura
è ancora sott’acqua – commenta *Stefano Francia*, presidente di Cia-
Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna – e quel che più colpisce è che
sono le stese aree coinvolte dall’alluvione del 2023, laddove erano state
ripristinate le numerose criticità nei campi, ora occorre ricominciare da
capo”.
Partendo dall’Emilia, nel bolognese il fiume Idice ha rotto poco più a
valle rispetto al maggio 2023 dove i lavori di ripristino sono tuttora in
atto. L’area allagata in destra del fiume è la stessa già interessata nello
scorso anno, in particolare nella zona di Selva Malvezzi. Il torrente
Quaderna è esondato nella sponda destra provocando allagamenti in zona
Fiorentina e Sant’Antonio. Anche il Sillaro ha rotto nella sponda sinistra
nella zona di Castel Guelfo. L’Appennino bolognese ed alcuni territori di
Imola non sono rimasti indenni perché sono stati segnalati smottamenti e
aree allagate.
“Pure in Romagna la situazione è tragica e sta vivendo un dejavù con centri
abitati come Cotignola, Bagnacavallo, Forlì, Faenza che sono in situazioni
di criticità – ricorda Francia – dove anche il Fiume Montone è straripato
di nuovo. I ripristini che erano stati a termine in molti casi sono da
rifare con perdite ingenti di danaro e produzioni per il prossimo anno,
senza contare il danno sulle colture ancora in atto come barbabietole da
zucchero e pomodoro da industria. Insomma, anche questa è una annata da
dimenticare – prosegue Francia -, le imprese agricole chiedono di poter
lavorare e i loro terreni non devono essere trattati come ‘casse di
espansione’, che non lo sono, ma vanno risarciti adeguatamente. Saremo di
supporto agli agricoltori ed esprimiamo la nostra vicinanza alle
popolazioni alluvionate – conclude Francia – con l’augurio che i lavori di
ricostruzione continuino e che portino a un lavoro di potenziamento delle
opere già avviate”.
Tra i produttori colpiti va segnalata la situazione di Isacco Minarelli e
Giuseppe Cazzani di Budrio (Bologna) che hanno subito per la terza volta
l’alluvione (nel novembre 2019, nel 2023 ed ora con le ultime piogge): da
poco avevano quasi ultimato di risistemare i terreni devastati lo scorso
anno ed erano pronti per seminare cereali e per la piantumazione delle
patate nel 2025, ora devono ricominciare da capo.
*Claudio Ferri*
*comunicazione** e relazioni esterne*
CIA EMILIA ROMAGNA
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Web: http://www.emiliaromagna.cia.it
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